Un tribunale militare russo ha condannato il regista ucraino Oleg Sentsov a venti anni di prigione con l’accusa di terrorismo. La sentenza, di poco sotto le richieste dell’accusa (23 anni), è arrivata nonostante la forte mobilitazione internazionale e una raccolta di firme organizzata dall’Efa. L’altro imputato, Alexander Kolchenko, è stato condannato a 10 anni. I due filmaker hanno cantato l’inno nazionale ucraino in un’aula piena di giornalisti e sostenitori al momento della sentenza. La European Film Academy ha raccolto migliaia di firme e ha inviato una lettera al presidente russo Vladimir Putin chiedendo la liberazione di Sentsov. Anche alcuni cineasti russi si sono espressi in suo favore, tra questi Andrej Zvyagintsev che ha pubblicato una lettera aperta sulla Novaya Gazeta chiedendo di liberare Sentsov o almeno di condannarlo solo per in base a prove irrefutabili. Tra gli interventi anche quello di Amnesty International che ha evidenziato come il processo sia inficiato dall’uso della tortura per estorcere alcune testimonianze. Tra l’altro i due filmaker non sono cittadini russi né hanno mai chiesto la cittadinanza russa.
Un dialogo informale tra il regista e gli studenti dell'Università La Sapienza, Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, incentrato sul rapporto – spesso conflittuale – tra cinema e critica
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Dopo l'intervento cardiologico, il regista ha parlato del film Ecce Bombo in collegamento telefonico con la Sala Cinecittà della Casa del Cinema
Il direttore Cardiologia dell'ospedale San Camillo Forlanini ha rassicurato sulle condizioni del regista italiano, operato ieri per "una sindrome coronarica acuta" NEWS IN AGGIORNAMENTO