Dalla Bohème di Ettore Scola all’anteprima sul grande schermo dell’allestimento del Falstaff firmato nel 2018 da Mario Martone, passando per un’immersione, in collaborazione con la Cineteca Nazionale, nel cinema della coppia d’oro di sceneggiatori Age e Scarpelli, per capolavori come e l’omaggio alla prima rassegna organizzata nel 1977 da un simbolo, per anni, dell’Estate Romana, Massenzio, con il cinema epico, da Senso a Blade Runner.
Ecco parte del programma di Caleidoscopio, 86 serate gratuite di cinema a cielo aperto della casa del Cinema, nell’Arena da 300 posti di Villa Borghese, dal 16 giugno al 9 settembre.
“Facciamo gioco di squadra con la programmazione estiva allungata delle sale – spiega all’ANSA il direttore della Casa del Cinema Giorgio Gosetti – evitando sovrapposizioni e utilizzando stili e modelli molto diversi. L’arena gratuita ha senso quando diventa presidio, comunità”. Fra le chicche del programma, anche la fiction d’autore con L’amica geniale di Saverio Costanzo e Non mentire di Gianluca Maria Tavarelli; gli omaggi a Carlo Mazzacurati, scomparso prematuramente 5 anni fa, ai 35 anni dalla Bim (da Her di Spike Jonze a Brokeback Mountain di Ang Lee) e a Cesare Zavattini a 30 anni dalla morte.
“Partiamo dall’idea base che quello della Casa del Cinema sia servizio pubblico, gratuito per 360 giorni l’anno – aggiunge Gosetti – Abbiamo voluto mettere in programma appuntamenti che potessero incuriosire in maniera diversa e come nostra tradizione diamo molto spazio anche ai festival stranieri, quest’anno ce ne sono sei” dal cinema georgiano a “Agenda Brasil”. L’omaggio a Zavattini darà anche modo di scoprire, in collaborazione con Aamod, Saturno contro la terra, trasposizione in linguaggio cinematografico della prima space opera a fumetto da lui ideata nel 1936, “una sorta di Flash Gordon ante litteram” dice Gosetti, e si rimarrà fra le stelle con le visioni e ‘escursioni’ ‘astronomiche organizzate dal Planetario di Roma e dall’Istituto di astrofisica. Per Massenzio ’77, in collaborazione con il Festival Letterature, spazio anche ai peplum, come l’esordio nel cinema di Sergio leone, ne Gli ultimi giorni di Pompei del ’59 (dove subentra alla regia, dopo l’abbandono di Mario Bonnard, causato da motivi di salute) e Il colosso di Rodi. Leone sarà anche al centro di due appuntamenti che la Casa del cinema ha in cantiere per la nuova stagione, in attesa della grande mostra sul regista che sarà allestita all’Ara Pacis a dicembre: “Vorremmo raccontare – dice Gosetti – la ‘disseminazione’ del cinema di Leone, cioè l’influenza che ha avuto sugli altri registi e la storia cinematografica della famiglia: dal padre regista e attore Roberto Roberti; a Sergio come regista e produttore ai figli, produttori, una storia lunga quasi quanto quella dei Lombardo”. Previsto per la nuova stagione anche un grande viaggio nel cinema americano negli anni ’70 e agli influssi che ha avuto dagli Usa all’Italia.
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