“Si prega di notare che molti di questi film contengono linguaggio, immagini o altri contenuti che riflettono opinioni prevalenti al momento della loro realizzazione ma che oggi potrebbero risultare offensivi (come lo erano all’epoca). I titoli sono inclusi per ragioni storiche, culturali o estetiche e queste opinioni non sono in alcun modo avallate dal BFI o dai suoi partner“.
Si legge sul “Daily Telegraph” questo messaggio del BFI Southbank di Londra – il principale cinema di repertorio del Regno Unito, specializzato in stagioni di film classici, indipendenti e non in lingua inglese; gestito dal British Film Institute – che avvisa gli spettatori in riferimento ad alcuni titoli della saga 007, in particolare quelli interpretati da Sean Connery: insomma, dopo che lo scorso anno la Ian Flemings Publications aveva pubblicato versioni censurate dei romanzi originali di James Bond 007 – Casino Royale, nella ricorrenza del 70mo anniversario delle avventure cinematografiche, dopo le accuse da parte di alcun lettori e la variazione di altrettanti testi, additati come inappropriati per il pubblico contemporaneo, adesso tocca al cinema.
I primi film su Bond sono stati indicati dal British Film Institute avere contenuti potenzialmente offensivi per la sensibilità corrente, e con loro altri classici del periodo ’60-’70. Tra i titoli, due capisaldi: Goldfinger e Si vive solo due volte. Il primo è incriminato perché contiene una scena in cui l’Agente 007 usa la propria forza su Pussy Galore (Honor Blackman). Nell’altro titolo, ambientato in Giappone, l’attore scozzese veste un travestimento “alla yellowface”, e sono “bollati” dialoghi che riflettono stereotipi razziali del periodo.
Sulla questione, anche il punto di vista critico verso la “stretta” – di una Bond Girl, Jenny Hanley, interprete del ruolo femminile in Al servizio segreto di Sua Maestà: “Penso sia offensivo darci un avviso. È babysitteraggio. Tutti sanno un po’ del film che stanno per vedere. I film di Bond sono stati fatti negli Anni ’60 e la sensibilità è cambiata. Adesso sembra che qualsiasi cosa ti infastidisca, permetta di affermare tu sia la parte innocente. Sei woke e tutti gli altri hanno torto … Vuoi cambiare Shakespeare e dire che adesso non puoi studiarlo a scuola perché Romeo e Giulietta erano minorenni e c’erano sesso, omicidio, avvelenamento e annegamento nelle sue opere? … Le persone sanno cosa stanno per vedere e se non lo sanno avrebbero dovuto fare i compiti. E se sono sconvolte è la loro percezione”.
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