Saranno ben cinque i film in uscita nel 2009 che raccontano l’orrore della Seconda guerra mondiale e la Shoah. Si tratta di The Reader con Kate Winslet e Ralph Fiennes, Operazione Valkyrie con Tom Cruise, Defiance-I giorni del coraggio con Daniel Craig, Adam Resurrected con Jeff Goldblum e Good con Viggo Mortensen. Ad anticipare l’ondata però sarà un racconto atipico di quei terribili anni che la Buena Vista porta nei cinema già il 19 dicembre. Dopo La vita è bella, i bambini tornano ad essere protagonisti, loro malgrado, dell’assurda realtà dei lager nazisti, luoghi nutriti dalle bugie degli adulti e dalle sofferenze di tanti. E’ quello che accade in Il ragazzo con il pigiama a righe, film di Mark Herman tratto dall’omonimo romanzo di John Boyne, che pubblicato nel 2006, ha rapidamente conquistato un pubblico internazionale fatto sia di ragazzi che di adulti, diventando un bestseller per il ‘New York Times’.
Ambientato nel 1942, il film ruota attorno al piccolo Bruno, il figlio di 8 anni di un comandante nazista. Dopo aver vissuto in un palazzo di Berlino, il ragazzino si trasferisce con tutta la famiglia in una casa in campagna dove il padre ha ricevuto un nuovo incarico. Confuso e arrabbiato, Bruno passa il tempo chiuso nella sua stanza, senza amici con cui giocare, né esplorazioni da compiere. Dalla finestra della sua camera da letto però vede in lontananza una costruzione, una specie di fattoria.
Il terreno è tutto recintato e le persone all’interno indossano un pigiama a strisce. Proprio quelle righe incuriosiscono Bruno che contro il permesso materno si avventura nel bosco dietro casa, spingendosi fino al confine tracciato dal filo spinato. Al di là del recinto incontra il coetaneo Shmuel. E’ l’inizio di un’incredibile amicizia fatta di visite quotidiane, chiacchierate e giochi, ma i ragazzini non sanno quanto il loro rapporto sia fuorilegge.
Girato nelle location e negli studi ungheresi in nove settimane nell’estate del 2007, il film, prodotto dalla Heyday Films di David Heyman, la stessa della serie di Harry Potter, è una favola che vuole offrire al pubblico, soprattutto più giovane, una prospettiva unica sugli effetti del pregiudizio, dell’odio e della violenza sulle persone innocenti. “Anche se si tratta di una storia sull’Olocausto, ambientata nella Germania del 1940, per me non ha tempo ha dichiarato John Boyne, autore della storia – Con tutti i conflitti che ci sono attualmente, in Ruanda, Somalia, Palestina, Israele, nel Darfur o in Zimbabwe, questa vicenda mi sembra attuale ancora oggi, così come in qualsiasi periodo storico. Credo quindi che sia importante proporla anzitutto ai ragazzi che hanno le potenzialità e le capacità per superare le differenze culturali e di identità”.
A dare volto e corpo alla toccante vicenda i piccoli Asa Butterfield, che interpreta Bruno, e l’esordiente Jack Scanlon (Shmuel). Mentre i genitori sono interpretati da David Thewlis, (il papà) già visto in L’assedio, e Harry Potter e l’ordine della fenice, e Vera Farmiga la mamma di Bruno, comparsa recentemente in The Departed-Il bene e il male e Joshua.
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