Ad aprire la stagione dei festival, tra il 19 e il 28 gennaio, sarà la 29esima edizione del Trieste Film Festival, dedicato al cinema dell’Europa centro-orientale, che quest’anno omaggia il ’68.
In occasione dei 50 anni dell’anno simbolo della contestazione di massa occidentale, infatti, il Festival ha reinventato il manifesto in chiave “beat”, partendo da una fotografia di scena scattata nel ’62 da Mario Magajna sul set di Senilità.
Il cuore delle celebrazioni “sessantottine” sarà, poi, Rebels 68. East ‘n’ West Revolution, una retrospettiva che, in linea con lo spirito del TsFF, si farà in due, indagando quell’anno cruciale del secondo Novecento da un doppio punto di vista: quello dell’ovest, con autori come Godard, Roeg e Bertolucci, e quello dell’est, con nomi come Pintilie, Dezső, Němec e Žilnik. Senza dimenticare Bellocchio, Makavejev e Garrel, che hanno anticipato il ‘68, o che di quel movimento si sono nutriti, prolungandone lo spirito nelle stagioni a venire.
Il Premio Trieste al miglior lungometraggio in concorso del Trieste Film Festival è andato al russo Aritmia di Boris Chlebnikov, il Premio Alpe Adria Cinema del concorso documentari al lituano Wonderful Losers: A different World di Arunas Matelis
Il vincitore del Premio Salani 2018 è L’uomo con la lanterna di Francesca Lixi, che racconta l'esperienza dello zio Mario Garau, bancario distaccato in Cina dal Credito Italiano tra il 1924 e il 1935. Ma tutti i cinque film selezionati raccontano spostamenti e spaesamenti
La scorsa primavera è stato a Cannes in concorso con il suo terzo film Jupiter’s Moon. Prossimamente sarà impegnato a Hollywood sul set di Deeper, una grossa produzione MGM in cui dirigerà Gal Gadot e Bradley Cooper, ma nei suoi progetti futuri c’è anche l’adattamento per il grande schermo del romanzo di fantascienza Ghiaccio di Vladimir Sorokin. A colloquio con Kornél Mundruczó, regista ungherese di cinema e teatro, ospite del Trieste Film Festival
Un tema spesso trascurato quello della disobbedienza durante la prima guerra mondiale: lo affronta il documentario di Fredo Valla Non ne parliamo di questa guerra, prodotto da Nadia Trevisan per la Nefertiti Film con l’Istituto Luce Cinecittà e presentato in anteprima assoluta al Trieste Film Festival