IDA DI BENEDETTO


Un film ispirato a Mamma Roma ma ambientato nella Napoli dei nostri giorni. E’ la nuova pellicola di Aurelio Grimaldi, regista dall’anima mediterranea, autore dell’acclamato La discesa di Aclà a Floristella (1992), del carnale e discusso Il macellaio (1998) e, nel 2000, del poetico e solare Iris.
Si chiama Rosa Funzeca e racconta la storia di una prostituta con figlio a carico.
Protagonista Ida Di Benedetto, già incarnazione di femmine viscerali in Immacolata e Concetta (1979) e Mamma Ebe (1985), che copre anche l’inedito ruolo di produttrice per la Titania, società gestita insieme alla figlia Stefania Bifano.
Un’avventura cominciata, quasi per caso, nel 1998 quando la Di Benedetto comprò i diritti del romanzo Francesca e Nunziata di Maria Orsini Natale per interpretarlo (anche il movie-tv Francesca e Nunziata di Lina Wertmuller, andato in onda su Canale 5 a gennaio, è tratto dallo stesso libro ndr).
Poi, quando Mediaset le fece un’offerta per acquistarli lei rispose: “Datemi meno soldi e fatemi lavorare in produzione”.
Le riprese di Rosa Funzeca, girate nel napoletano con un budget di oltre 1 milione e mezzo di Euro finanziati con il Fondo di Garanzia e diritti d’antenna Rai, si sono appena concluse.
Uscirà in autunno distribuito dall’Istituto Luce.

Chi è Rosa Funzeca?
Una donna che il destino ha condannato alla marginalità e alla prostituzione, unica risorsa di sopravvivenza. Giunta alla maturità lascia la strada per avviare una piccola attività commerciale, ma si mette nelle mani di un usuraio. Con il figlio, tornato dal collegio, c’è un rapporto conflittuale, di odio/amore. Quando la madre soccombe ed è costretta a ricominciare il “mestiere”, in lui scatta una molla selvaggia.

Per Grimaldi “Rosa Funzeca” è ispirato a “Mamma Roma”. Non ha paura del confronto con Anna Magnani?
Rosa Funzeca non è un remake del film con la Magnani. La struttura è simile, entrambi raccontano la storia di un rapporto tra madre e figlio, ma l’ambientazione è totalmente diversa. La nostra è una citazione, una genuflessione di fronte a un mito.

Con lo stesso regista lei ha già girato Le buttane nel 1994. Che cosa ama di lui?
Apprezzo il suo modo di raccontare l’umanità sofferente.

In Rosa Funzeca è produttrice e interprete. Faticoso?
Si, ma molto gratificante. Mi ha dato l’opportunità di sperimentarmi, con molta umiltà, in attività per me inusuali. Anche se per pudore all’inizio non l’ho detto, ho partecipato anche alla stesura della sceneggiatura e al casting. Una scelta di cui sono orgogliosa è quella di Primo Reggiani per il ruolo del figlio. Appena l’ho visto ho capito che era perfetto: longilineo, emaciato, sguardo profondo e malinconico, proprio come l’avevo immaginato. Grimaldi ha approvato. Per avere Ennio Fantastichini ho aggiunto alla sceneggiatura il ruolo del pappone che era quasi inesistente e quando Aldo Giuffré mi ha chiamato gli ho offerto il ruolo dell’usuraio. Grimaldi si è dato inoltre molto da fare per la ricerca dei ragazzi di strada che compaiono nella pellicola.

I progetti della Titania?
Insieme ad Alberto Tarallo produrrò Educazione delle fanciulle tratto da un’opera di Wedekind, l’autore tedesco di Lulù. Il regista è Werner Schroeter che mi ha diretta in due pellicole degli anni ’80. Sarà una coproduzione europea: si sono già fatti avanti i tedeschi della Road Movies, la società fondata da Wim Wenders. Le riprese cominceranno la prossima primavera.

autore
03 Giugno 2002

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