Sono stati premiati nella splendida cornice del Teatro La Fenice di Venezia i vincitori dell’8° Premio Internazionale per la Sceneggiatura Mattador dedicato a Matteo Caenazzo. Il concorso di scrittura per il cinema è rivolto a giovani sceneggiatori dai 16 ai 30 anni. La giuria composta da Pupi Avati, Marina Zangirolami Mazzacurati, organizzatrice della didattica per i professionisti docenti del Master in sceneggiatura Carlo Mazzacurati, Salvatore De Mola, sceneggiatore di cinema e serie televisive, Emilia Bandel, produttrice di Cinemaundici e docente di cinema, Stefano Bessoni, regista, illustratore e insegnante di animazione stop motion, ha assegnato i premi dopo un’attenta valutazione dei 187 elaborati pervenuti.
Vincenzo Cascone, 24 anni, di Napoli, e Lorenzo Ongaro, 27 anni, di Verona, con Titano sono i vincitori del Premio Mattador alla migliore sceneggiatura per lungometraggio. Il film è un originale road-movie sull’ultima fuga da una casa di riposo di quattro anziani e un maiale in un camper sgangherato che dalle Langhe li condurrà in Provenza. Una commedia divertente e ironica che racconta come si possa sempre affrontare il proprio passato.
Daniele Napoli, 17 anni, di Catania, con La serata perfetta è il vincitore del Premio CORTO86 alla migliore sceneggiatura per cortometraggio, con il poetico racconto di una giovane donna che si prepara a passare quella che sembra una splendida serata all’interno del suo monolocale e, toccando un tema attuale, porterà a un finale imprevedibile.
Lorenzo Bagnatori, 28 anni, di Pescia (Pistoia), con Faccia di gomma e Aurora Piaggesi, 27 anni, di Pisa, con In umana concezione sono i vincitori della Borsa di formazione Mattador al miglior soggetto. Faccia di gomma racconta l’ultimo segmento di vita di un famoso imitatore che tra l’invadenza delle voci delle celebrità imitate e le disavventure private e professionali, non riesce più a distinguere tra realtà e fantasia. In umana concezione è la storia di una coppia di donne che di fronte ad un evento inspiegabile, quasi miracoloso, che suscita il morboso interesse dei media e dei curiosi, ha un improvviso capovolgimento.
William Perera, 27 anni, di Milano, con YS – La città del silenzio è il vincitore della Borsa di formazione Dolly alla migliore storia raccontata per immagini: con sintesi grafica racconta le vicende di un uomo che per sfuggire al proprio futuro scopre una terribile verità sul passato dell’umanità.
Ilaria Pedoni, 22 anni, con Adriano Ricci, 23 anni, entrambi di Roma, con 100, hanno ricevuto la menzione speciale della Giuria per un thriller corale che narra la storia di un gruppo di ragazzi che festeggia gli ultimi cento giorni prima della maturità, organizzando un falò sulla spiaggia. L’indomani, quando i gemelli Nicola ed Eleonora vengono ritrovati carbonizzati tra le ceneri, nessuno ricorderà che cosa sia accaduto.
Infine, Riccardo Marchetto, 28 anni, di Ferrara, con Rearviewmirror ha ricevuto la menzione speciale della Giuria per CORTO86 per la storia di un autista che accompagna una prostituta ad abortire illegalmente, in un toccante confronto tra due personaggi ai margini della società.
Ai vincitori, oltre all’opera dell’artista Remo Salvadori “Triade”, vanno somme in denaro (5.000 euro alla migliore sceneggiatura e 1.500 euro al miglior soggetto) oltre a percorsi formativi dedicati allo sviluppo dei loro progetti svolti insieme a tutor professionisti di livello nazionale ed internazionale.
Maggiori informazioni sul sito www.premiomattador.it
Il regista francese è stato insignito del Premio alla Carriera Laceno d’Oro. La premiazione avverrà durante la 49esima edizione del Laceno d’Oro International Film Festival, che si terrà ad Avellino dal 1° all’8 dicembre 2024
La regista riceverà il premio per La Chimera il 13 novembre, con la proiezione del suo nuovo cortometraggio Allégorie citadine e un incontro
La motivazione del riconoscimento: “è un approccio sorprendente, commovente e innovativo al tema molto delicato dell'adozione”
"Costruisce ponti fra culture, generazioni e popoli”, si legge nella motivazione del riconoscimento, che per la prima viene attribuito a un regista che “si muove tra il più sofisticato cinema d'autore e l'attenzione per il pubblico”