“Entrammo per caso al cinema Italia, nella sala semivuota veniva proiettato Paisà di Rossellini. Per noi due fu un’inaspettata emozione ritrovare sullo schermo quelle verità di guerra vissute pochi anni prima. Il cinema si rivelava come il mezzo più nuovo, più diretto per ricordare quell’esperienza e capirla fino in fondo. Se il cinema – ci dicemmo tornando a casa – ha questa forza, sappiamo il lavoro che faremo: il cinema”. I registi Paolo e Vittorio Taviani raccontano il loro cammino artistico nel volume, da oggi in libreria, “Fratelli di cinema” (Donzelli) che accanto a una lectio magistralis e a due scritti autobiografici dei cineasti, propone gli interventi di Marco Barabotti, Remo Bodei, Roan Johnson, Bruna Niccoli e Roberto Perpignani.
I fratelli Taviani raccontano in dense pagine l’arrivo a Pisa dalla provincia, la scoperta dei Lungarni e della loro inesprimibile luce, gli anni dell’università, l’amore per il cinema e il rinsaldarsi di una fratellanza proprio nel nome di questo amore condiviso. E ai giovani che amano il cinema un prezioso suggerimento: “Scegliete tre o quattro film che più amate. Vedeteli e rivedeteli. E rivedeteli ancora: come ladri che spiano i movimenti di una banca da derubare. A poco a poco, ad ogni nuova visione scoprirete alcuni segreti del vostro amato regista. Non esitate ad abbandonarvi all’ammirazione: è un sentimento umile e forte, vi aiuterà a capire. Poi ricominciate tutto da capo, disfacendo e rifacendo il già fatto. Cercate in voi stessi”.
Ruocco è scrittore, giornalista, attore, documentarista, organizzatore di eventi. Dal 2012 fa parte dello staff organizzativo del Fantafestival e dal 2020 è parte del comitato editoriale di Heroes International Film Festival
Raccontare il cinema italiano attraverso le voci dei produttori. E’ l’idea che guida “Champagne e cambiali”, il volume di Domenico Monetti e Luca Pallanch, uscito in questi giorni in libreria con Minimum Fax in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia
L'autore Gianfranco Tomei insegna Psicologia Generale, Sociale e della Comunicazione presso la Sapienza di Roma. E' esperto di linguaggi audiovisivi e multimedialità e autore di romanzi, cortometraggi e documentari
Il termine ‘audiodescrizione’ non è ancora registrato nei vocabolari e nelle enciclopedie. Nell’editor di testo di un computer viene sottolineato in rosso, come un errore. Una parola che non esiste, un mare inesplorato. Di questo e di tanto altro si è parlato alla presentazione del libro di Laura Giordani e Valerio Ailo Baronti dal titolo “Audiodescrizione. Il Signore degli Anelli. La compagnia dell’AD” (edito da Hoppy) che si è tenuta ieri alla Casa del Cinema di Roma