CANNES – Molto presente Nicole Kidman a questa edizione del Festival. Dopo averla vista nella teen-sci-fi-comedy How to talk to girls at parties in versione rock, poi nel dramma surreale The Killing of a Sacred Deer di Yorgos Lanthimos, oggi si presenta con una massa di riccioli grigi – che non le tolgono fascino, anzi – nei panni di una problematica mamma lesbica in Top of the lake – China girl, seconda stagione dell’acclamata miniserie targata Sundance Tv di Jane Campion, ambientata in Nuova Zelanda, le cui prime due puntate sono state presentate oggi come evento speciale per i 70 anni del festival, celebrati anche con un photocall dove hanno preso parte 113 personalità da tutto il mondo: da Ken Loach ad Antonio Banderas, da Nanni Moretti a Charlize Theron, da Catherine Deneuve alla stessa Campion. In prima linea i vincitori della Palma. Un colpo d’occhio formidabile per la immagine storica scattata questa mattina, seppure in un giorno luttuoso dopo i fatti di Manchester. Stasera nel Grand Theatre Lumiere il festival si autocelebra: una serata di stelle e una storia da raccontare con spezzoni, ricordi, momenti di spettacolo. Undici vincitori di Palme d’oro e un numero infinito di attori registi legati al festival francese, poi una cena formale per il compleanno.
In Top of the Lake misteri, noir, thriller e vicende di personaggi che si incrociano: una poliziotta dal passato traumatico (Elisabeth Moss, che si conferma una sorta di versione moderna di Jodie Foster ne Il silenzio degli innocenti), una ragazza orientale assassinata, un’altra che vuole far conoscere il fidanzato molto più grande di lei ai genitori. Nel cast anche la ‘gigantessa’ Gwendoline Christie, reduce del Trono di Spade.
Campion aveva già diretto Kidman, allora considerata più bella che brava, in Ritratto di signora (1996), rivelandone quelle sottili doti interpretative che poi le hanno regalato un Oscar, tre Golden Globes e svariati altri premi. Curioso che Top of the Lake arrivi quasi a compensare la mancata anteprima dell’attesissima terza stagione tardiva di Twin Peaks, che arriva a Cannes ben due giorni dopo la messa in onda ufficiale, con l’aggravante, per l’Italia, dell’errore di Sky che ha mandato gli episodi in onda prima ancora del tempo, nella giornata di ieri. In effetti, le atmosfere rarefatte ricordano proprio la serie di Lynch, anche se qui non ci sono elementi soprannaturali. La tensione tiene fino all’ultimo e viene voglia di guardare il resto della serie.
Alcuni dei più interessanti film del 70° Festival di Cannes arrivano nelle sale della Capitale (fino al 18 giugno) e a Milano (dal 17 al 23 giugno) grazie all'Agis e all'Anec con la classica rassegna, che nel capoluogo lombardo è dedicata quest'anno alla memoria del decano dei critici Morando Morandini
Giunta alla 21ma edizione, Le vie del cinema da Cannes a Roma (14-18 giugno) porterà in alcune sale romane e laziali una selezione di film provenienti dal 70° Festival di Cannes, che saranno proiettati in versione originale con sottotitoli. Le sale coinvolte sono il Giulio Cesare, l’Eden e il Fiamma di Roma, l'Etrusco di Tarquinia, il Palma di Trevignano e il Corso di Latina
"Non c'è solo satira in The square c'è anche un contenuto che volevo trasmettere. Volevo fare un bel film. E poi non si vince una Palma d'oro senza contenuti". Così un eccitato Ruben Östlund, il regista svedese che si è portato a casa la Palma d'oro, ha commentato il premio. Dividerebbe la Palma con qualcuno, magari con Haneke? "No, no con nessuno, è solo mia"
“Ho amato 120 battiti al minuto dall'inizio sino alla fine, non mi sarebbe potuto piacere di più”, ammette il presidente di giuria lasciando intuire la sua preferenza. Per poi aggiungere tra le lacrime, in ricordo degli attivisti che negli Anni ’90 lottarono per rompere l'indifferenza sul tema dell'Aids: “Campillo ha raccontato storie di eroi veri che hanno salvato molte vite"