I segreti degli Studios

“21 maggio 1952, dopo sei mesi di ininterrotto lavoro a Cinecittà – Anita, Bellissima e La carrozza d’oro – è con vero dispiacere che la lascio. Ho lavorato bene qua dentro. Spero di tornarvi, Anna Magnani”. Così la famosa attrice romana scrive nel guest book custodito nella Palazzina presidenziale del complesso degli Studios di via Tuscolana. Tante sono le firme importanti immortalate in questo ‘diario’ di bordo: Jean Renoir, Audrey Hepburn, Humphrey Bogart, John Ford, Alida Valli, Cesare Zavattini.

Sarà una delle preziose sorprese di Cinecittà Segreta ovvero le visite speciali – previste nei prossimi weekend di aprile e il 25 aprile e 1° maggio (Leggi il programma completo) – che, in compagnia di guide qualificate, offriranno la possibilità di visitare il Cinegarden, accedere a luoghi solitamente non accessibili al pubblico come la Falegnameria e l’Attrezzeria scenica, e scoprire gli interni della Palazzina Presidenziale, gioiello dell’architettura razionalista degli anni ‘30, la prima a essere costruita negli stabilimenti nel 1937, secondo il progetto architettonico di Gino Peressutti. I visitatori conosceranno innanzitutto la severità del razionalismo industriale, contaminato a volte da elementi del design navale (gli oblò). E apprezzeranno  i pavimenti originali e le balaustre delle scale, i bozzetti conservati degli scenografi Burchiellaro, Ricceri, Dentici e Frigeri, gli inventari e gli albi storici originali, oltre ad affacciarsi dal balconcino Presidenziale sulla campagna romana.

Altro luogo eccezionalmente aperto al pubblico sarà la Falegnameria, cuore della produzione e lavorazione scenografica che per l’80 per cento s’affida al legno. Qui esperte maestranze, con una tradizione tramandata per generazioni, danno vita a costruzioni e ambienti d’epoca il più verosimili possibile come è accaduto per il remake di Ben-Hur firmato nel 2016 dal regista kazako di origini russe Timur Bekmambetov o come al momento è in corso per la realizzazione del labirinto biblioteca della serie tv Il nome della rosa di Giacomo Battiato. Verranno mostrati da un esperto maestro artigiano, accanto ad alcune lavorazioni, campionari di materiali ed elementi scenici significativi.

La visita al Cinegarden, il vivaio nato nel Duemila, consentirà tra natura e artificio di vedere gli allestimenti floreali nei film e in tv, spesso un mix di elementi reali e non, e alcune lavorazioni “artificiali” di pregio che sono state eseguite e sono in corso. E allora gli ulivi, con tronco in resina e chioma autentica, creati per Christ the Lord: Out of Egypt (2016), o le palme realizzate con le stesse modalità e viste in Ben-Hur. Altra tappa del tour Cinecittà Segreta è l’Attrezzeria 107, dove sono collocati sia props, cioè oggetti funzionali e dunque protagonisti in primo piano della scena filmica, sia set dressing cioè oggetti a corredo di una scenografia. Qui si scopriranno statue, monili, e oggetti d’arredo della Roma imperiale (Rome), dell’antico Egitto (The Young Messiah), dell’epoca dei Borgia.

Insomma un viaggio speciale, per un pubblico non necessariamente cinefilo, nei luoghi sconosciuti di quella fabbrica dei sogni nata alla fine degli anni ’30. Ma anche un’occasione per visitare le mostre Perché Cinecittà, Girando a Cinecittà e Backstage. Un percorso didattico per Cinecittà e i set di Antica Roma, Gerusalemme e Firenze del Rinascimento.