I progetti di Mrs. Fenech

Edwige Fenech, proprietaria di “Immagine Cinema” e “mamma” delle Commesse Rai – la cui seconda serie è in post-produzione e la terza è già in cantiere – continua a sfornare fiction. Si è così guadagnata sul campo l’appellativo di “regina” delle produttrici tv. Ma non solo. Con la nuova società “Genesis”, fondata nove mesi fa unendo le sinergie con la “Publispei” di Bixio e la “Solaris” di Ariè, per occuparsi di co-produzioni internazionali per grande e piccolo schermo, sta varando il primo progetto. E’ un film per il cinema, Il mercante di fiori, scritto da Diego Cugia, il “papà” di Jack Folla. Con la sua “Immagine Cinema” ha intanto prodotto la serie in 6 puntate, Le ragioni del cuore con Irene Ferri e Sabrina Impacciatore, in onda da domenica 13 gennaio su Raiuno, e sempre sul mondo dei trentenni il film-tv in 2 puntate di Angelo Longoni Part Time, di prossima programmazione. Entro la metà dell’anno produrrà due nuove fiction: Sissi e Nostradamus. E’ intanto al montaggio un tv-movie per Mediaset diretto da Anna Di Francisca e interpretato da Neri Marcorè, Emilio Solfrizzi, Fabio De Luigi, Fabio Poggio, Lorenza Indovina e Cinzia Mascoli. E’ la storia di 4 uomini che fanno una terapia di gruppo con una psicologa donna. E intanto già si parla di una “linea editoriale Fenech”, fatta di scelte eleganti e di gusto. Lei, abile nel scovare e proporre progetti con una propria identità, interessata a scoprire e lanciare nuovi talenti, definita dai dirigenti Rai “un produttore con ansia e curiosità nei confronti del mondo, le cui storie si sposano bene con le idee della Rai”, ci ride su sbarazzina. “Sono un tipo molto autocritico per natura, la mia linea editoriale, dunque, sono io. Seguo il mio gusto personale, come se scegliessi un libro o un film da andare a vedere al cinema. Insomma, decido di fare solo le cose che mi piacciono: prediligo prodotti con vere storie, belle, convincenti e tecnicamente piacevoli all’occhio. Il ruolo di produttrice non è facile: fare film per vile denaro non mi interessa affatto. Metto in cantiere un progetto solo se ci credo: solo in questo caso esce fuori un buon prodotto”.