I Premi del Sole e Luna Doc Festival di Palermo

Miglior Documentario l’opera svedese Prison Sisters di Nima Sarvestani, il Premio del pubblico è stato assegnato al film belga L’eau sacrée di Olivier Jourdain


Oltre novemila presenze complessive in sette giorni per la dodicesima edizione del palermitano “Sole Luna Doc Film Festival”, promossa dall’associazione Sole Luna – Un ponte tra le culture, per “condividere l’umana ricchezza attraverso visioni e parole”.  La Giuria internazionale, presieduta dal regista e produttore Gianni Massironi, e composta dalla regista iraniana Firouzeh Khosrovani, dal regista, attore e fondatore del festival Asiatica di Roma Italo Spinelli, dallo sceneggiatore premio Oscar Mark Peploe e dall’antropologo dell’Università di Milano Bicocca Vincenzo Matera ha scelto quale Miglior Documentario l’opera svedese Prison Sisters di Nima Sarvestani con questa motivazione: “Il film esprime in maniera esemplare la complessità di costruire ponti fra radicamenti culturali differenti. Anche quando tutto lascia presagire la possibilità per la protagonista di affrancarsi dai legami primordiali, familiari e religiosi, riemerge la forza dell’appartenenza”.  

Al premio si sono aggiunte anche quattro menzioni: la Migliore regia è stata assegnata al film israeliano Who’s gonna love me now? di Tomer Heymann e Barak Heymann; Migliore fotografia al film lituano Dead Ears di Linas Mikuta; Miglior montaggio al film norvegese 69 minutes in 86 days di Egil Haskjold Larsen; Documentario più innovativo è il belga L’eau sacrée di Olivier Jourdain.

La Giuria speciale Studenti liceali dei documentari in concorso per la sezione Human Rights (Liceo Scientifico Albert Einstein, Liceo Scientifico Benedetto Croce, Liceo Linguistico Ninni Cassarà, Palermo), all’unanimità, ha decretato vincitori, ex aequo: Prison Sisters di Nima Sarvestani e Dove vanno le nuvole di Massimo Ferrari.

La giuria speciale “I nuovi italiani” per la sezione Corti ha premiato Alan di Mohammad Jouri.

Il Premio Sole Luna Un Ponte fra le culture è stato assegnato al film tedesco Brother Jakob di Eli Roland Sachs.

Il Premio del pubblico è stato assegnato al film belga L’eau sacrée di Olivier Jourdain. Un’ode rispettosa al piacere femminile in Ruanda, con un senso dell’umorismo e senza alcuna traccia di imbarazzo. Guidati da Vestine, una stella stravagante delle notti radiofoniche, il film scopre la sessualità ruandese alla ricerca dell’acqua che sgorga dal corpo femminile e rivela con umorismo e spontaneità il mistero dell’eiaculazione femminile. 

Maggiori informazioni sul sito www.solelunadoc.org

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11 Luglio 2017

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