I premi del Sicilia Queer Festival

Migliore lungometraggio tra quelli proposti nella sezione “Nuove Visioni”, è Brüder der Nacht dell’austriaco Patric Chiha, che racconta la vita notturna dei locali gay viennesi


Con la proclamazione delle opere vincitrici, si è conclusa ieri sera ai Cantieri culturali alla Zisa di Palermo la settima edizione del Sicilia Queer Filmfest. La giuria Internazionale, presieduta dal regista portoghese João Pedro Rodrigues e composta dall’attrice Silvia Calderoni, dal critico dei “Cahiers du Cinéma” Jean-Sébastien Chauvin, dal regista francese Arnold Pasquier e dall’attrice tedesca Susanne Sachsse, ha assegnato il premio come migliore lungometraggio tra quelli proposti nella sezione “Nuove Visioni”, a Brüder der Nacht (Fratelli della notte, 2016) dell’austriaco Patric Chiha, che racconta la vita notturna dei locali gay viennesi, “per la forza della messinscena e l’accuratezza del taglio proposto, che ha offerto un misto perfetto di finzione e realtà portando lo spettatore alla ricerca della verità”.  

Per la categoria “Queer Short” ha premiato Im Efgosh kozem (Se incontrassi un mago, 2015) dell’israeliano Shaked Goren, “per il suo modo di sviluppare una critica politica raffinata e ricca di allusioni delicate grazie al sapiente utilizzo del fuori-campo e del suono”. In quest’opera prima il regista descrive un personaggio che tenta di decostruire un ruolo che la società gli ha cucito addosso.  

La giuria internazionale ha inoltre deciso di conferire una menzione speciale al film Division Movement to Vungtau di Benjamin Crotty e Bertrand Dezoteux, perché colpita dall’utilizzo del found footage (basato sul recupero di film già esistenti, spesso documentari). L’irruzione dei personaggi animati produce una distanza critica e politica sulla percezione del materiale d’archivio che rende il film allo stesso tempo ludico e queer.  

La giuria 100autori, composta da Marco Amenta, Carlotta Mastrangelo ed Enza Negroni, ha premiato il cortometraggio 1992 (2015) di Anthony Doncque, tratto da una storia autobiografica che narra l’educazione sentimentale del protagonista e le sue inquietudini esistenziali, “un piccolo film dalla buona regia e interpretazione, che ha voluto così sperimentare, fiction e documentario”.  

Il premio assegnato dalla giuria del Coordinamento Palermo Pride è andato a Secret Santa Sex Party di Charles Lum e Todd Verow (USA, 2016), sugli incontri sessuali, gioiosi e consensuali, degli orgiastici ottuagenari del New York Prime Timers; la stessa giuria ha espresso una menzione speciale per Les îles di Yann Gonzalez (Francia, 2016).  

Infine, il pubblico ha premiato il lungometraggio Los objetos amorosos (2016) dello spagnolo Adrián Silvestre e il cortometraggio Szép Alak (Bella figura, 2016) dell’ungherese Hajni Kis.  

autore
01 Giugno 2017

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