BARI. Il quotidiano la Repubblica ha dedicato un documentario, che è anche una webserie in cinque puntate, all’omicidio di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano scomparso al Cairo il 25 gennaio dell’anno scorso e il cui corpo è stato ritrovato il 3 febbraio con evidenti segni di tortura. La docuinchiesta Nove giorni al Cairo. Tortura e omicidio di Giulio Regeni realizzata dai giornalisti Carlo Bonini e Giuliano Foschini, prodotta dalla ‘Repubblica’ insieme a 42′ Parallelo e presentata come Evento speciale al Bif&st, è un atto d’accusa nei confronti delle autorità egiziane. Ma è anche un omaggio al coraggio e all’umanità di Paola e Claudio Regeni, i genitori di Giulio che da quel 25 gennaio 2016 non hanno mai smesso di cercare la verità.
Il film è un’attenta ricostruzione dei nove giorni che hanno segnato per sempre la vita di Giulio, dal giorno in cui il ricercatore scompare nella metropolitana – “l’ultima azione da uomo libero”, si dice nel documentario, la compie alla 19.25 cercando su Youtube una canzone dei Coldplay – al 3 febbraio, quando il suo corpo martoriato viene abbandonato in un fosso lungo l’autostrada Cairo-Alessandria.
Una ricostruzione attraverso gli atti d’indagine a disposizione delle autorità italiane e le testimonianze dell’allora ambasciatore al Cairo Maurizio Massari, del medico legale che ha eseguito l’autopsia sul corpo di Giulio, Maurizio Fineschi, del dirigente del Servizio centrale operativo della Polizia Vincenzo Nicolì.
E soprattutto il documentario è un atto d’accusa verso le autorità egiziane, in particolare la National Security, il servizio segreto interno che, stando alle indagini italiane, è dietro al sequestro e all’omicidio di Giulio.
Nella masterclass al Bif&st l’artista francese ha raccontato il suo impegno ambientalista di produttore e regista cominciato nel 1989 con Le peuple singe
La grande Retrospettiva 2018 sarà dedicata a un autore o un’autrice internazionale vivente. “Quest’anno il ponte del 25 aprile si è rivelato tutt’altro che uno svantaggio, anzi ha incrementato le presenze” afferma il direttore Laudadio, auspicando che torni disponibile il teatro Kursaal Santa Lucia. Il presidente Michele Emiliano ha accennato ai teatri Piccinni e Margherita che, una volta restaurati, potrebbero tornare utili, e a connettere meglio la Fiera del Levante con il Festival, raccogliendo la sfida di spazi dedicati alla creatività
“In Francia il pericolo è molto grande, spero che il 7 maggio al ballottaggio chi ha deciso di non andare a votare cambi idea. Spero che Jean-Luc Mélanchon dia un’indicazione di voto, è insopportabile che non si sia pronunciato”. L'attrice non si sottrae alla domanda di rito sul prossimo voto presidenziale francese, ospite del Bif&st dove ha ricevuto il premio Anna Magnani come miglior attrice per il ruolo ne La pazza gioia. A giugno esce il suo documentario sull’Alzheimer Una ragazzina di 90 anni
Al Bif&st Premio Ettore Scola al regista di Orecchie; Premio Mariangela Melato alla protagonista de La ragazza del mondo; Premio Gabriele Ferzetti al protagonista de Il padre d’Italia