Tornano i Mercenari creati da Sylvester Stallone ma stavolta lo scettro del comando – sebbene Sly sia presente nel cast – passa formalmente a Megan Fox (nuovo capo della squadra) e moralmente a Jason Statham/Lee Christmas, per il quarto capitolo della serie che ha incassato oltre 800 milioni di dollari al botteghino.
Dire di più sarebbe spoiler, e sebbene il film sia tecnicamente piuttosto ordinario e visivamente modesto – soprattutto per l’uso abbondante di cgi – alla trama, fracassona e ritmata al punto giusto, non manca qualche guizzo che sarebbe un peccato svelare.
In questa nuova missione, il gruppo si reca nel vecchio impianto di armi chimiche di Gheddafi in Libia per fermare Rahmat, un individuo coinvolto in un pericoloso piano di furto di detonatori per missili nucleari per conto del malvagio cliente, Ocelot. A bordo del loro caratteristico aereo Antanov, gli Expendables si dirigono verso una base segreta della NASA collegata al programma di armi nucleari libico, con l’obiettivo di catturare il villain, ex trafficante d’armi britannico con un esercito privato a disposizione.
La regia di Scott Waugh è scoppiettante e il cast sempre molto affiatato, il che contribuisce alla riuscita dell’operazione.
Ai mercenari d’élite, cioè Statham, Dolph Lundgren, Randy Couture e, appunto, Stallone, si uniscono per la prima volta Curtis “50 Cent” Jackson, Megan Fox, Tony Jaa, Iko Iwais, Jacob Scipio, Levy Tran e Andy Garcia.
Dice il regista: “è un franchise creato per andare al cinema, bere una coca e mangiare popcorn, divertirsi, emozionarsi e farsi anche delle risate . Questo è il triplice filo conduttore di Expendables e credo che siamo stati in grado di bilanciare il fattore divertimento in questo film, scegliere quando si ride, quando si sta con il fiato sospeso, ma anche essere coinvolti facendo il tifo per questi personaggi e immergersi nella storia d’amore. La gente ama questa serie perché è ironica e sfacciata”. Le dichiarazioni della banda però sono tutte per Sly.
Commenta Statham: “Sly è i Mercenari, senza di lui non sarei seduto qui oggi. Rappresenta tutto in questo film, e senza la sua presenza, senza la sua creatività, senza la sua spina dorsale non siamo nulla nei Mercenari. È un’incredibile fonte di ispirazione sul set, tutti guardano verso Sly, che porta con sé un’incredibile arguzia e umorismo e grandi capacità attoriali, ed è un regista, può semplicemente darti grandi battute. Non è mai uno che pensa solo a farsi bello, vuole che tutti facciano bella figura. Ci tiene davvero tanto al film. I miei giorni più belli nel mondo del cinema li ho trascorsi con lui, ho imparato così tanto da lui. Lo dico con sincero affetto per quest’uomo, è stato una fonte di ispirazione per me, anche prima di essere coinvolto nel mondo del cinema, ricordo che da bambino lo guardavo nei film e pensavo che fosse l’uomo più figo sullo schermo. Ed lo è, è tutto quello che vedi, e anche di più. Se oggi siamo qui a fare un altro film dei Mercenari, dobbiamo ringraziare lui, perché senza Sly questi film non esisterebbero. È lui che ci guida e ci mette nella giusta direzione. In questa storia in particolare, lui è per motivi di cui non parliamo non c’è, dobbiamo guidarci attraverso l’oceano senza di lui. Il non averlo con è una strana sensazione. Ce la siamo cavata, la storia è la storia, stiamo cercando di fare del nostro meglio, ma i giorni migliori sono quando lui è sul set, davvero. Ci sentiamo così originati nel modo giusto quando c’è lui, facciamo del nostro meglio con Sly! Quindi, speriamo di non avere fatto cazzate quando non c’è stato”.
“Sono stato solo un giorno con Sly – dice Andy Garcia – lo conoscevo un po’ fuori dal set. È stato tutto molto chiaro per me, perché ha fatto delle riscritture sulla base di alcune condizioni che si sono presentate. La scena è diventata più umoristica, poi ha avuto anche l’idea di aggiungere elementi importanti sulla nostra backstory. Il fatto che sia Barney che Marsh avessero una lunga storia insieme in questo genere di situazioni era importante. In questo modo i due personaggi possono scambiarsi battute, far intendere che c’era un’amicizia, un passato. Sly è stato fantastico, molto divertente, ha subito dimostrato di essere un grande attore, ma anche un grande sceneggiatore, ha sistemato la scena il giorno stesso”.
“È stato splendido lavorare con Sly – dichiara 50 cent – l’ho seguito per tutta la sua carriera, Rocky, Rambo, tutto quello che ha fatto. Ha creato ciò di cui aveva bisogno per avere successo, invece di aspettare che le cose gli cadessero in grembo. Alcuni aspettano solo il ruolo perfetto per tuffarcisi dentro, lui invece è andato là fuori e ce l’ha fatta. È una specie di eroe, se c’è una carriera a cui si può guardare è la sua. Abbiamo un progetto televisivo a cui stiamo lavorando insieme, una commedia e sarà molto bella. Abbiamo avuto la possibilità di stare insieme nella prima parte delle riprese, ora siamo in Bulgaria”.
“Ho fatto quattro film con Stallone – prosegue Lundgren, storico interprete del nemico dello stalloniano Rocky. Ivan Drago – questo è il quinto, quindi sono sempre entusiasta di lavorare con lui, è una meraviglia, sa cosa vuole il pubblico ed è sempre divertente, porta sempre qualcosa di nuovo e folle e imprevedibile sul tavolo. E naturalmente Jason è un grande protagonista di questo film, è uno dei pochi che sa fare i propri combattimenti come facevamo tutti negli anni ’80 e ’90, e come facciamo ancora”.
A scompigliare gli equilibri di amicizia del gruppo c’è però il cattivo Rahmat, interpretato da Iko Uwais: “Rahmat cambia la dinamica dei membri de I Mercenari 4 – dice l’attore – Non voglio rivelare troppo, ma Rahmat ha tolto loro qualcosa che non dimenticheranno mai e che motiverà I Mercenari a trovarlo”. I
l film è in sala dal 21 settembre con Vertice 360.
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