“Per l’Associazione è un grande giorno, si realizza questo grande progetto: sicuramente, c’è l’aspetto di commemorazione di mio padre – nato proprio oggi, 16 marzo 1920: oltre a essere stato sceneggiatore si è occupato di pittura, installazioni, lasciando giusto a me la casella ‘musica’! Tonino ci ha lasciato la mentalità da ‘attivista zen’, già dal 1980, in cui s’è ritrasferito in Romagna, cercando la ‘metropoli del verde’: diventando presidente dell’Associazione, due anni fa, ho subito pensato di continuare questa eredità spirituale. I nostri leit motiv sono l’importanza della memoria, il rispetto della natura e delle risorse, l’armonia e il dialogo tra persone e popoli, come antidoto all’imbarbarimento, una sorta di ecologia dell’anima. L’Associazione nasce come hub culturale, forse il primo in Italia, per cui il Festival vuole raccogliere lo sforzo dei registi che desiderano essere cronisti dei luoghi, quelli che hanno una missione verso il creato, pacifico e sostenibile. Cosa rimane dell’eredità di Tonino nel cinema di oggi? La volontà di confronto con certi temi, anche classici, senza limitarsi solo alla trama, rimane il voler raccontare anche con le immagini; senza entrare in una lista di nomi, i registi coreani hanno questa capacità di fare immagine e trattare temi importanti, un nuovo realismo dipinto in modo diverso”, spiega Andrea Guerra, figlio di Tonino e presidente dell’Associazione a lui dedicata.
Un festival cinematografico che nasce nel nome di Tonino Guerra e del paesaggio, a Pennabilli e nella natìa Santarcangelo di Romagna: la prima edizione de I Luoghi dell’Anima – Italian Film Festival, dal 18 al 21 marzo online – verrà poi ribattuto in presenza la prima settimana di luglio, a Sant’Arcangelo – s’inaugura nel centenario dalla nascita dello scrittore e sceneggiatore, una manifestazione ideata e presieduta da Andrea Guerra appunto, con la direzione artistica di Steve Della Casa e Paola Poli, che come tema dell’anno ha scelto “Il cinema e la televisione illuminano i territori”, per premiare poi opere audiovisive particolarmente ispirate allo spirito di un paesaggio. “È stato un piacere lavorare su questo argomento: provengo anche io da un paese, Gavi, noto soprattutto per il vino e, a proposito dei luoghi dell’anima, una grande capacità che ha avuto il cinema è stata di valorizzare i posti; senza il cinema, noi del Novecento non sapremmo niente e non potremmo neanche raccontarlo. Per questo progetto abbiamo lavorato come ‘un’agile mangusta’ come direbbe Kipling, e io mi sono molto divertito”, dice Della Casa.
Un Concorso di film e documentari per narrare al pubblico le memorie e le vicende di luoghi e persone, per cui il Festival s’articola in: Concorso Lungometraggi, Concorso Documentari, Retrospettiva, Eventi speciali.
Per la categoria Lungometraggi, la Giuria presieduta da Ferzan Özpetek, è composta da Laura Delli Colli e Massimo Pulini. Per i Documentari: presidente Terry George, con Luca Cesari e Raffaele Milani. La Giurie dedicata alle musiche è presieduta da Pivio.
“Non potevo dire di ‘no’ ad Andrea Guerra, per il senso della Fondazione ‘Tonino Guerra’ e per la qualità umana del gruppo. Rappresentare il Comitato nella Giuria è stata un’esperienza inedita, ma questo è un Festival speciale: ognuno ha un proprio luogo dell’anima, ma per il cinema è diverso, ovvero quando una persona scrive un film lo vede a proprio modo, poi si incrocia con un regista, così diventa condiviso, e credo che Guerra abbia lasciato un segno forte in questo senso; Tonino dice una cosa bellissima: ‘bisogna creare luoghi per fermare la nostra fretta e creare l’anima…’, così i film della Selezione, visti con questo sguardo, hanno un denominatore comune, ovvero il luogo rappresenta un pò uno stato d’animo, il fuoco emotivo che Tonino ha cercato di mettere sempre, con la sua poesia, con le sceneggiature che ci ha lasciato, con un’attualità straordinaria di storie; la poesia di Tonino è resistita a lui, con il suo ottimismo contagioso, in ciascun suo film ce n’è un piccolo seme. C’è qui la differenza tra la grande attenzione recente al Cineturismo e il fatto di guardare i film attraverso un’altra lente: ho proprio la sensazione che alcuni film della Selezione abbiano raccontato i territori con la percezione della memoria e dell’immaginazione. Credo che Özpetek abbia accettato la presidenza perché lui stesso sceglie i luoghi dei suoi film se legati alla sua anima, con l’idea di una rappresentazione della bellezza come bellezza emotiva”, continua Laura Delli Colli.
Il Concorso vuole premiare le opere capaci di valorizzare tradizioni locali, memorie e Storia di luoghi e persone; così come la tutela dell’ambiente e la sostenibilità, secondo i princìpi del “vivere lento”; ma anche resilienza ambientale e umana, valorizzazione delle peculiarità di un contesto locale attraverso un linguaggio innovativo. Lo scopo de I luoghi dell’Anima è di contribuire alla riflessione in ambito sociale e antropologico, culturale ed artistico, in una sorta di scoperta ed “illuminazione” di aspetti poco noti al grande pubblico. I temi che interpretano lo spirito del Festival, individuati per le due sezioni di Concorso Lungometraggi/Documentari sono: UTOPIA – Oltre la realtà, sognando un nuovo immaginario, con Notturno di Gianfranco Rosi (Concorso Doc); L’incredibile storia dell’isola delle rose di Sydney Sibilla; Guida romantica a posti perduti di GiorgiaFarina (Concorso Lungometraggi); MADRE TERRA – La natura, l’essere umano e la spiritualità nei cicli dell’esistenza, con Antropocene di Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier, Edward Burtynsky; Molecole di Andrea Segre (Concorso Doc); Semina il vento di Danilo Caputo (Concorso Lungometraggi); MEMORIA – Nel richiamo delle radici il valore della nostra identità, con The Rossellini’s di Alessandro Rossellini, 2 scatole dimenticate – Un viaggio in Vietnam di Paolo Pisanelli e Cecilia Mangini, Il suono della voce di Emanuela Giordano (Concorso Doc), Tornare di Cristina Comencini e Assandira di Salvatore Mereu (Concorso Lungometraggi).
I luoghi dell’Anima, tra i propri Eventi Speciali, propone: Torino 20venti – Storie da un altro mondo di Alessandro Bignami e Tempo di Viaggio di Tarkovskij e Tonino Guerra. Si potranno rivedere, nella Retrospettiva, Matrimonio all’italiana di Vittorio De Sica; La sorgente del fiume di Theodoros Angelopoulos; Tre fratelli di Francesco Rosi.
I premi saranno: categoria Lungometraggi – Miglior Film, Migliore Fotografia, Miglior Sceneggiatura (premio “Tonino Guerra”), Miglior Interprete, Miglior Colonna Sonora, Miglior Scenografia; categoria Documentari – Miglior documentario.
Il Festival 2021 si terrà su MyMovies e sarà gratuito su prenotazione.
Dal 13 al 17 novembre, con Francesco Costabile, Rosa Palasciano, Silvia Luzi, Luca Bellino, Daniele Gaglianone e Mohamed Jabaly
Premiata la giovane attrice di C’è ancora domani e Il tempo che ci vuole. Tra i protagonisti delle prime giornate l’interprete e il regista di Berlinguer - La grande ambizione, apertura della Festa del Cinema di Roma
Annunciati i vincitori del 65° Festival dei Popoli: Cose che accadono sulla terra di Michele Cinque vince il Concorso Italiano
Un programma articolato in otto sezioni, dal 16 al 24 novembre a Milano. Il film di chiusura è Sulla terra leggeri, l’opera prima di Sara Fgaier distribuita da Luce Cinecittà