I giurati di Orizzonti e Opera Prima

Si aspettano di vedere film che li sorprendano e li emozionino, opere che raccontino in modo originale. Questi i criteri a cui si richiameranno le giurie di Venezia Orizzonti (Alfonso Cuaron presidente, Nicolas Philibert e Fiorella Infascelli) e Venezia Opera Prima (Youssef Chahine presidente, Antonia Bird e Raoul Bova). Sono tutti d’accordo i giurati, a parte qualche sfumatura.
“Sono stato professore per 30 anni del Centro nazionale di cinematografia in Egitto, i giovani sono sempre stati per me importanti, non conosco la guerra generazionale: io conto per loro, loro contano per me taglia corto il presidente di Venezia Opera Prima il regista egiziano Chahine – Far parte della Giuria Opera Prima è una grande responsabilità, sapendo che gli inizi sono sempre difficili. I 100mila euro dati dalla Mostra rappresentano comunque un aiuto concreto, anche se non consentono da soli di fare un film”.

I suoi giurati: il regista Philibert si aspetta di vedere più che dei film, soprattutto del cinema; per la regista Infascelli conta soprattutto l’emozione che suscita il film.
Il presidente di Venezia Orizzonti il regista messicano Cuaron vorrebbe essere sorpreso da un film, “la sezione dovrebbe contenere opere filmiche che raccontano in modo alternativo, che sono all’avanguardia”. Anche la regista Bird s’augura di trovare i nuovi registi del futuro, con la consapevolezza di assegnare un premio per girare l’opera seconda. Raoul Bova chiede agli esordienti di osare dal punto di vista narrativo e tecnico.
Il direttore della Mostra Marco Muller chiude in bellezza: “Abbiamo voluto portarvi i film che ci hanno emozionato e per farlo abbiamo usato il ‘Caprara black book’ dove erano annotate tutte le nostre impressioni”.