Grande successo in America per I Am Banksy di Samantha Casella: il cortometraggio dedicato all’artista e writer cult la cui identità rimane ancora oggi misteriosa, massimo esponente della street-art e simbolo di una generazione, si è aggiudicato il premio come Best Mystery Short all’Olympus Film Festival, svoltosi presso il Laemmle NoHo 7 a Los Angeles e sarà distribuito, nel mese di luglio, nelle sale di Los Angeles partecipando così alle selezioni per gli Oscar 2020.
“Il mistero che avvolge l’identità di Banksy – spiega Samantha Casella – ha contribuito a ricoprirne di fascino la figura. Le sue opere denunciano le assurdità della società occidentale, la manipolazione mediatica, l’omologazione degli individui, l’atrocità della guerra, la falsità della politica, l’inquinamento, lo sfruttamento minorile, la brutalità della repressione poliziesca, il feticismo che avvolge il collezionismo. Per veicolare questi messaggi utilizza principalmente soggetti quali poliziotti, bambini, umili lavoratori, scimmie e ratti. Eppure, per quanto onorevoli siano questi presupposti, non appare così fuori luogo pensare a Banksy come a una mano disposta a veicolare determinati messaggi imposti da una mente decisa, se non a combattere, a puntare il dito contro il sistema votato al consumismo più sfrenato, ma forse più cinico, solo all’apparenza”.
Nel cast Marco Iannitello, Caterina Silva, Diego Verdegiglio, Roberto Rizzoni, Mirko Ciociari e Matteo Fiori.
Il cortometraggio di Rocco Anelli sarà proiettato a Roma con una proiezione evento il 29 novembre ore 19.00 presso il Cinema Azzurro Scipioni. Online il trailer ufficiale
Presentata a Venezia 80 e Premio Speciale ai Nastri d’Argento 2024, l'opera del regista crotonese, scritta dal fratello Severino e con la fotografia di Daniele Ciprì, è un toccante e poetico inno alla pace
Il 18 novembre alle ore 19:00 presso il Cinema Caravaggio di Roma si terrà l'anteprima del cortometraggio diretto da Jacopo Marchini e prodotto da Movi Production
Il progetto di Lucilla Colonna si ispira liberamente al film La città delle donne di Federico Fellini, un'opera grottesca del 1980 che esplora l'incomunicabilità tra uomini e donne, rappresentata simbolicamente da un treno inghiottito da un tunnel oscuro