Hugo Fregonese, chi era costui? Alla domanda risponde il ‘Mereghetti iberico’, ovvero l’enciclopedico, pluripremiato storico madrileno Carlos Aguilar, autore della diffusissima Guía del Cine e di cento altre pubblicazioni, nella sua nuova, illustratissima monografia intitolata Hugo Fregonese. Cine por doquier [cinema ovunque, NdR] edita da Calamar Ediciones.
“Artigiano personale e autore maledetto nello stesso tempo, Hugo Fregonese è il miglior cineasta argentino della storia, nonché il più cosmopolita che la Settima Arte ricordi dato che ha lavorato per produttori di ben sei paesi – Stati Uniti, Italia, Inghilterra, Germania, Spagna e naturalmente Argentina – girando film non solo in quelle nazioni ma anche in Cina, Messico, India, Jugoslavia, Egitto, Francia, Libano, Malta. Ha operato in questo modo nel corso di tre decenni, dagli anni ’40 agli anni ’70 del secolo scorso, dando un apporto formidabile ai generi western e thriller”.
Hugo Gerónimo Fregonese era nato a Mendoza, Argentina, l’8 aprile 1908 da genitori emigrati qualche anno prima dalla provincia di Treviso. Alle Mostre di Venezia degli ultimi anni l’INCAA argentino e la Cineteca Nazionale-CSC avevano proposto i restauri di due dei più bei film diretti dal globetrotter Fregonese rispettivamente in Argentina e in Italia. Apenas un delincuente (1948), un giallo dal ritmo tesissimo degno di Hitchcock, e I girovaghi (1956), un adattamento molto personale del romanzo Cardello di Luigi Capuana.
Secondo Aguilar, “I girovaghi merita un posto d’onore nel cinema italiano di quell’epoca e sintetizza alla perfezione il nomadismo caratteristico di Fregonese”. Una rarissima copia a 16mm de La spada imbattibile (1955), un altro dei film girati nel nostro paese dal regista, viene conservata alla Cineteca del Friuli. La Cinémathèque Française nel 2003 aveva proposto a Parigi e al Festival di Amiens una personale non completa dell’opera di Hugo Fregonese andando a pescare le copie letteralmente ai quattro lati della terra. Chissà se in Italia qualcuno gli dedicherà prima o poi una retrospettiva integrale con i suoi 28 film?
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