HEAVEN


E’ anche un po’ italiano Heaven, in uscita il 4 ottobre dopo aver aperto la Berlinale 2002. Nato da una coproduzione a tre (l’americana Miramax, la francese Noè Productions e l’anglo-americana Mirage Films), è il primo capitolo di una trilogia ideata dalla millimetrica immaginazione di Krzysztof Kieslowski e rielaborata dal suo sceneggiatore Krzysztof Piesiewicz.
Heaven, il Cielo, a cui seguiranno un Purgatorio e un Inferno, ha coinvolto un regista tedesco molto apprezzato all’estero come Tom Tykwer (Lola corre, La principessa e il guerriero), due giovani attori hollywoodiani (Cate Blanchett e Giovanni Ribisi) insieme a un cast di italiani tra cui spiccano Stefania Rocca, Remo Girone e Mattia Sbragia. Ma è soprattutto il set a rendere il film quasi italiano. Torino, che aveva suscitato la prima idea della trilogia in Kieslowski durante un soggiorno nel capoluogo piemontese, dove nell’89 gli venne tributato un omaggio. “Torino e la Toscana – dice Tykwer – sono paesaggi apparentemente diversi, persino opposti, ma sono entrambi l’espressione di una stessa spiritualità. Torino possiede una struttura geometrica, che si esplica soprattutto osservandola dall’alto: è una città in cui coesistono culture diverse”.
Scorrendo cast & credits del film, viene in mente un altro prodotto Miramax girato in Italia, stavolta a Ischia: Il talento di Mr. Ripley. In comune c’è anche Anthony Minghella, lì regista, qui produttore esecutivo assieme a Sydney Pollack.
Del resto anche Heaven è in qualche modo un giallo, ma è soprattutto una storia d’amore molto romantica come sempre il cinema di Tykwer. Philippa, un’insegnante d’inglese che vive a Torino, ha perso il marito, ucciso da un’overdose. Cerca giustizia da sola, poiché la polizia non sembra interessata alle informazioni sul traffico della droga in città che la ragazza potrebbe fornire. Costruisce una bomba artigianale e s’inventa un attentato… Ma sulla sua strada trova qualcosa di diverso, un giovane poliziotto che è misteriosamente la sua anima gemella e che la coinvolge in un amore disperato.
Girato a Torino per quattro settimane, usando come location luoghi storici e meravigliosi, da Palazzo Reale a Palazzo Carignano, Heaven è un evento italiano anche per la presenza della Torino Piemonte Film Commission nella produzione.
Ed è italiana la polemica che ha coinvolto l’Arma dei Carabinieri, che si è vista rappresentata in modo poco lusinghiero, con un suo esponente addirittura complice del traffico di droga. Al che il regista risponde: “Non mi interessa fare film di cassetta che sembrano dei fumetti perché non fanno pensare e non suscitano alcun sentimento. Heaven non è stato facile, anzi lo definirei scomodo. Ma la presenza dei carabinieri nasce dal fatto che sono portatori di valori estetici oltre che di una mentalità gerarchica che avrebbe fatto meglio risaltare la ribellione del personaggio di Ribisi”.

autore
23 Settembre 2002

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