Un piccolo E.T. italiano sbarca al Giffoni Film Festival (17-26 luglio): è Grotto, la curiosa creatura che ha la forma di una stalagmite e che si esprime soltanto attraverso suoni gutturali, protagonista dell’opera prima scritta e diretta da Micol Pallucca, in concorso il 24 luglio alle ore 15.30 nella Sala Lumiere. Prodotto da Thalia Film e girato integralmente nello splendido scenario delle Grotte di Frasassi, Grotto “è una commedia avventurosa, interamente realizzata in Italia, destinata al pubblico dei più piccoli e che allo stesso tempo vuole divertire anche agli adulti che li accompagnano al cinema”, dice la regista.
Al centro della straordinaria avventura cinque bambini che, capitanati da Grotto, impareranno che l’amicizia si conquista anche attraverso scontri, lotte e dissidi. Il film è interpretato da Christian Roberto, la piccola star del musical “Billy Elliot”, Gabriele Fiore e dagli esordienti Iris Caporuscio, Samuele Biscossi e Leonardo Similaro. Tutto ha inizio quando tre di loro costringono un compagno di classe ad una prova di coraggio. Finiranno per essere inghiottiti, insieme alla sorellina di uno di loro che li ha seguiti di nascosto, in un mondo sotterraneo abitato da un essere buffo e misterioso. Lungo il percorso alla ricerca di una via d’uscita si troveranno ad affrontare numerose peripezie, qualche litigio e a confrontarsi con la scoperta di sentimenti del tutto nuovi per loro. Determinante sarà l’incontro con Grotto che li guiderà verso la salvezza ormai consapevoli che l’unione fa la forza.
“Mi piace immaginare che Grotto, attraverso le sue sembianze ed il suo simpatico modo di esprimersi, possa diventare per i più piccoli un beniamino come lo è stato ET per l’attuale generazione di quarantenni, ovvero la mia – dice ancora Micol Pallucca -. Grotto è un film prodotto con determinazione e passione grazie anche alla collaborazione di professionisti di grande esperienza e levatura artistica come il direttore della fotografia Maxime Alexandre e il gruppo di giovani creativi italiani di CHROMATICA, esperti nel VFX, entusiasti per l’opportunità di creare ex novo un personaggio come Grotto”. Ad accompagnare nelle loro peripezie i piccoli protagonisti la colonna sonora originale di Francesco Cerasi e il brano Matrioska interpretato dai Two Fingerz con la partecipazione di Lorenzo Fragola.
Vince nella categoria Elements + 6 il film di Micol Pallucca sull'importanza dell'amicizia, e in Gex Doc Mimmo Verdesca con un excursus sugli enfant prodige del cinema dal neorealismo ad oggi
I vincitori delle sezioni storiche del festival, la +13 e la +16, sono il tedesco Sanctuary di Marc Brummond e l'americano All the wilderness di Michael Johnson. Il primo è ambientato a cavallo fra gli anni ’60 e ’70, quando i riformatori per minori in Germania erano luoghi di tortura e nasce da una serie di interviste, circa 3mila, che il regista ha realizzato fra i superstiti di quei luoghi infernaii. All the Wildernes indaga invece il travagliopsicologico di un ragazzino alle prese con il dolore provocato dal suicidio del padre
"La tv sta vivendo un'epoca d'oro amerei molto avere la possibilità di sviluppare un personaggio per un lungo periodo di tempo. Per questo sto lavorando all'idea di una serie insieme ad alcuni produttori americani - dice il popolare attore inglese parlando dei progetti futuri al Giffoni Film Festival - In Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales ho una piccola parte. Ma sono molto contento di essere tornato, di ripresentare Will Turner e di farvi conoscere mio figlio"
Né Giulietta né Romeo, presentato a Giffoni e patrocinato da Amnesty International, racconta la storia di un 16enne che scopre la sua omosessualità e per questo è preso di mira da un bullo della sua scuola. Ma la battaglia più dura per il ragazzo è quella che deve affrontare in famiglia, con due genitori ricchi, separati, poco presenti, culturalmente aperti eppure incapaci di ascoltare il figlio. Veronica Pivetti rivendica la scelta di utilizzare il genere della commedia per raccontare una storia drammatica: “Il mio è un film sui pregiudizi e sulla diversità e il fatto che si rida non vuol dire che non sia serio”