“Ci ha lasciato Ugo Gregoretti. Refrattario a qualsiasi forma di glamour, autore di film originali, documentari, programmi televisivi, opere liriche, pubblicità, scrittore e direttore di teatri, ha sconfitto ogni conformismo di chi crede che ci sia un solo modo per rilasciare la ‘patente d’autore’ – così lo ricorda il presidente di Luce Cinecittà Roberto Cicutto – La sua intelligenza e la qualità del suo lavoro in qualsiasi forma si siano espresse è unanimemente riconosciuta.
Ma pensando a lui come a un amico mi è venuto in mente un episodio vissuto con un altro grande uomo/autore: Ermanno Olmi.
In un incontro con Robert De Niro a cui si era pensato di offrire il ruolo di protagonista nel film La leggenda del Santo Bevitore, il regista gli chiese che cosa significasse per lui “essere toccato dalla grazia”. L’attore lo guardò perplesso e Olmi gli spiegò che essere toccati dalla grazia significa essere scelti (da qualcuno o qualcosa di superiore) per ricevere qualcosa di speciale.
Gregoretti è stato toccato dalla grazia perché ha “ricevuto” un grande talento ma anche ciò che la parola richiama subito alla mente: l’eleganza, la gentilezza, il rispetto, l’onestà.
Ci sono per fortuna molti artisti e anche persone normali toccati dalla grazia, ma Ugo ce lo faceva sentire con ogni gesto facesse o parola dicesse”.
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La presidenza, la direzione, il consiglio di amministrazione e i dipendenti del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale nel giorno della scomparsa di Ugo Gregoretti partecipano con profonda commozione al dolore dei suoi familiari e del mondo dello spettacolo per la perdita di uno dei più significativi protagonisti della cultura italiana del Novecento. Quando Walter Chiari nell’88-89 venne chiamato a interpretare Re Ubù di Jarry con la regia di Gregoretti e Franco Gervasio e diede forfait alla vigilia del debutto, il personaggio del Padre Ubù fu interpretato dallo stesso Gregoretti a Torino e in tournée. Nel 1987-88 Gregoretti programmò al Carignano Le Miserie ‘d monssù Travèt, che aveva come protagonista Paolo Bonacelli, un attore non piemontese che, per prepararsi alla parte, fu costretto a studiare con un ripetitore di dialetto. Ne derivò una sommossa popolare. I puristi e, soprattutto, gli attori di radice piemontese insorsero suscitando una bagarre senza precedenti. La direzione di Gregoretti ebbe anche il merito di affidare a Luca Ronconi l’arduo compito di mettere in scena Mirra di Vittorio Alfieri, interpretato dalla giovane rivelazione Galatea Ranzi, affiancata da Ottavia Piccolo e Remo Girone, quasi preparando un passaggio di testimone che avverrà nella stagione 1989-90.
Anche i Ragazzi del Cinema America ci tengono a manifestare “tutta la loro gratitudine e stima per il maestro Ugo Gregoretti, una delle persone più generose e affettuose incontrate in questi anni. Caro Ugo ti salutiamo, grazie di tutto, della tua presenza e forza. Ricorderemo per sempre le telefonate e giornate passate con te ed Ettore Scola”.
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