Grazie Clooney, grazie Obama


Al RomaFictionFest sono sbarcati Eric Dane e Justin Chambers, i due interpreti di Grey’s Anatomy, la popolare serie tv della Abc, ambientata al Seattle Grace Hospital e vincitrice di due Emmy e due Golden Globe, che li vede nei panni di due medici “sex symbol”, rispettivamente il dottor Bollore il primo ed il tirocinante Alex Karev il secondo.

Prima di presenziare al cinema Adriano alla visione di un montaggio di immagini inedite e all’anteprima del primo episodio della quinta serie che si vedrà in Italia dal 13 luglio su FoxLife (canale 112 di Sky) e a settembre su Italia Uno, i due attori hanno parlato della fiction che li ha resi celebri nel mondo.

Una media di 16 milioni e mezzo di spettatori negli Stati Uniti per una fiction che fin dal 2005 ha subito coinvolto devoti ed adepti per l’abile miscela di suspence e di adrenalina tipica delle storie ospedaliere come E.R., delle divertenti storie d’amicizia in stile Friends e della malizia erotica alla Sex and the City.

 

Bocche cucite sugli sviluppi della sesta serie che negli Usa si vedrà in autunno, ma affabili e disinvolti per il resto, Dane e Chambers, dopo aver smentito l’ipotesi di uno spin off che sviluppi i loro personaggi in una nuova serie, hanno confermato di trovarsi benissimo lì dove sono.

Il segreto di Grey’s Anatomy secondo Chambers è presto spiegato: “E’ una serie fresca, in continua evoluzione, adatta a ogni tipo di pubblico ma soprattutto a quello femminile: le donne amano cambiare spesso e in ogni edizione offriamo qualcosa di nuovo. Siamo un gruppo affiatato, abbiamo un cast molto vario, attori di diverse razze, culture e età, quasi 15 protagonisti, per cui è normale che gli spettatori trovino almeno uno di noi con cui identificarsi”.

 

Secondo Dane in scena non c’è tempo e spazio per l’improvvisazione: “I nostri sceneggiatori non vogliono che si cambi nemmeno una parola, io non sono sempre sono d’accordo con le loro scelte ma devo dire che per la maggior parte delle volte ci prendono. Noi ogni tanto proviamo ad essere creativi, conosciamo i nostri personaggi e anche i piccoli cambiamenti, servono a tenere vive le storie”. Malgrado la perizia dimostrata in scena nessuno dei due possiede particolari nozioni di medicina: “E’ bello arrivare sulla scena e salvare qualche vita ma il mestiere va lasciato a chi ha studiato per 15 anni medicina. Per fare il chirurgo è necessaria preparazione, concentrazione e disciplina, non è una cosa semplice: sono comunque essere umani come noi, soggetti ad errore”.

 

Per Dane, il cui personaggio rappresenta in scena una sorta di playboy, il punto di forza della fiction e nella miscela tra vita privata e vita in corsia e nell’imprevedibilità delle relazioni. “Non sai mai cosa succede, quali rapporti nasceranno, se ci saranno nuovi arrivi nella fiction, se nasceranno nuovi amori”. E ha aggiunto: “In futuro l’impegno sarà maggiore, ho notato che la cosa che funziona di più è tenere sempre legati tra di loro almeno due personaggi e non isolarli mai dall’intreccio principale”.

 

Entrambi gli attori riconoscono di dover ringraziare George Clooney che con il suo personaggio del medico di E.R. “ha cambiato la tv e ha fatto il grande salto verso il cinema. Merito del suo talento ma è certo che grazie a lui è migliorata tantissimo la qualità della televisione negli ultimi 15 anni”.

Chambers ha voluto anche metter in rilievo come “l’America è oggi rappresentata in modo diverso grazie a Barack Obama, che ha aperto la strada a tutte le culture e sopperisce agli otto anni precedenti della presidenza Bush. Ha dei pesi enormi su di sè, non so come riesca a tenere gli occhi aperti. Ci sono alcune cose in cui non sono d’accordo con lui ma sono veramente orgoglioso di averlo come presidente”.

E Dane ha concluso categorico: “Obama è la perfetta interpretazione di tutto ciò che c’è di buono negli Stati Uniti”.

autore
08 Luglio 2009

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