Portare al cinema storie con una forte attenzione al punto di vista femminile, spaziando tra generi diversi come il dramma, la commedia, il film in costume e concentrandosi su tematiche e impianti produttivi di respiro internazionale, e quindi facilmente esportabili. Sono questi i nuovi obiettivi della Ager 3, la società di produzione di Grazia Volpi a cui si devono, tra gli altri, i grandi film dei fratelli Taviani, fino all’ultimo La masseria delle allodole. In cantiere, oggi, ci sono numerosi progetti, solidi e ambiziosi: il primo ad arrivare nelle sale – il 29 febbraio con l’Istituto Luce – sarà Forse Dio è malato, docu-fiction di Franco Brogi Taviani tratta dal diario di viaggio di Walter Veltroni in Africa e girato in 7 diversi paesi del continente nero con episodi ricostruiti, raccontati e colti sul momento.
Quali sono gli altri film italiani su cui state lavorando?
A giugno inizieremo le riprese di Cristina da Pizzano, l’esordio alla regia di Stefania Sandrelli. Scritto dalla stessa regista con Giacomo Scarpelli e Marco Tiberi e la supervisione di Furio Scarpelli, il film è ispirato alla vicenda biografica della poetessa italiana, vissuta nel 1300, che fu la prima donna a fare dell’arte letteraria un lavoro. Accanto alla protagonista Amanda Sandrelli ci sarà Gérard Depardieu nei panni di un cantastorie che la aiuterà ad iniziare l’avventura letteraria fatta di una poesia popolare, vicina alla gente che soffre. E’ un film in costume e sarà ambientato tra Roma e Parigi.
Nei vostri piani di produzione ci sono anche diverse pellicole di stampo letterario.
Sì, a settembre gireremo la trasposizione cinematografica di “Il padre e lo straniero” di Giancarlo De Cataldo, un thriller dai risvolti sentimentali che racconta l’amicizia tra un arabo e un italiano, entrambi genitori di figli con handicap. I due si conoscono in un istituto e ben presto nasce la curiosità intorno alla figura di questo affascinante uomo arabo, che dice di essere un diplomatico ma sembra nascondere molti segreti. A dirigere il film sarà Ricky Tognazzi, ma il cast non è ancora stato deciso. E poi abbiamo in sviluppo un altro interessante esordio alla regia, quello di Carlo Lucarelli con il film tratto dal suo romanzo “L’isola dell’angelo caduto“. Dopo avere realizzato con lui dei gialli storici per il piccolo schermo abbiamo deciso di continuare e ampliare la collaborazione. Dopo “L’isola dell’angelo caduto”, che attualmente è in fase di scrittura, abbiamo già in mente di fare altre cose insieme.
La Ager 3 sta allargando molto lo sguardo anche sull’Europa.
Frequentiamo moltissimo i mercati e siamo sempre più convinti che il futuro del cinema italiano sia nelle co-produzioni. Non possiamo e non dobbiamo fermarci a un mercato stretto, seppure in ricrescita, come quello nazionale, e dobbiamo puntare alla collaborazione e alla visibilità almeno a livello europeo. Oltre a questo stiamo cercando di creare una sorta di network ideativo-produttivo tra società italiane, con l’obiettivo di scambiarci idee, progetti e condividere anche i rischi.
Quali sono i progetti internazionali a cui state lavorando?
Abbiamo in preproduzione Violence di Khalo Matabane, una storia originale ma ispirata a diversi fatti di cronaca avvenuti in Sud Africa, che affronta la situazione di quel paese in maniera socialmente trasversale, descrivendo gli ambienti ricchi ma anche le bidonville. Non sarà un film violento, ma parlerà della violenza. Le azioni si svolgono nella contemporaneità ma i personaggi sono condizionati da un passato travagliato, segnato dall’Apartheid. Uno dei ruoli principali sarà affidato a Presley Chweneyagae, protagonista di Tsotsi di Gavin Hood, vincitore dell’Oscar per il miglior film straniero nel 2006. Poi abbiamo deciso di puntare su Chris Kraus, il regista del bellissimo 4 minuti, di cui co-produrremo il nuovo film Poll insieme alle due sorelle produttrici tedesche Kordes e Kordes. Inoltre abbiamo in cantiere Mira e Giuditta della norvegese Grethe Bøe, un dramma on the road ambientato in Italia su due donne di età diverse prese in due momenti particolari della vita: una si confronta con la malattia e la morte, l’altra vive in un momento di scoperta e nascita alla vita. Infine c’è Alice attendue au tournant di Leonardo De La Fuente, il produttore di La doppia vita di Veronica, una commedia sulle tematiche dell’eros con il punto di vista femminile di una donna che ha difficoltà di rapporto con gli uomini. La protagonista, per il momento top secret, sarà una rivelazione.
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