“L’inizio del mio discorso è stato modificato, tagliato”. Robert De Niro ha interrotto così, di colpo, il suo intervento alla cerimonia dei Gotham Awards, che ogni anno apre la stagione dei premi del cinema americano.
“Non ne sapevo niente. E voglio leggerlo!” ha rivelato alla platea del Cipriani Wall Street di New York, scatenandone gli applausi. Quindi, smartphone alla mano, ha letto il testo originale che aveva preparato:
“La storia non è più storia. La verità non è più verità. Anche i fatti vengono sostituiti da versioni alternative, alimentati da teorie del complotto e schifezze varie. In Florida agli studenti viene insegnato che in fondo gli schiavi sviluppavano competenze che potevano tornare a loro vantaggio”.
Senza farsi minimamente intimidire dall’incredibile censura, l’attore e regista due volte Premio Oscar ha attaccato duramente i revisionisti storici che negano o sminuiscono le responsabilità nel genocidio dei nativi americani, puntando in particolare il dito contro l’ex presidente Donald Trump. Partendo da Killers of the flower moon, l’ultimo film di Martin Scorsese che lo vede protagonista al fianco di Leonardo di Caprio, De Niro ha parlato dell’uso politico delle fake news e della storia scritta sempre dai vincitori.
“Nemmeno l’industria dell’intrattenimento è immune da questa morbo che si sta diffondendo” – ha aggiunto. “Com’è noto, ‘il Duca’, John Wayne, disse che non credeva affatto che avessimo sbagliato alcunché nei confronti dei nativi americani, ma che c’erano moltissime persone che avevano bisogno di nuove terre e gli indiani cercavano egoisticamente di tenerle per sé”.
“Mentire è diventato solo un altro strumento nell’arsenale degli imbroglioni. L’ex presidente ci ha mentito più di 30 mila volte durante i suoi quattro anni di mandato, e sta continuando a farlo oggi. Ma con tutte le sue menzogne, Trump non può nascondere la sua anima. Attacca i deboli, distrugge i doni della natura e mostra disprezzo, ad esempio utilizzando il nome di Pocahontas come un insulto”.
Infine la conclusione dell’attore, se non fosse stato ancora abbastanza chiaro: “A questo punto dovrei ringraziare Gotham e la Apple (produttori del film, ndr) ma non mi sento di ringraziarli proprio per niente. E anzi, mi chiedo come possano aver osato farmi questo. E ora andiamo avanti: accetto il premio per Killers of the flower moon“.
Per quanto riguarda il resto dei Premi Gotham, Past Lives di Celine Song vince il premio per il miglior film, ma è Anatomia di una caduta di Justine Triet la sorpresa della serata: trionfa sia come miglior film internazionale (superando le produzioni britanniche più forti, La zona d’interesse di Jonathan Glazer, Povere creature! di Yorgos Lanthimos, Estranei di Andrew Haigh e il messicano Totem – Il mio sole di Lila Avilès) sia per la miglior sceneggiatura (battendo anche qui Glazer e Haigh).
Per le migliori interpretazioni (i Gotham prevedono categorie gender fluid) si impongono tra i protagonisti Lily Gladstone, ma non per Killers of the Flower Moon, bensì per l’indie The Unknown Country, mentre tra i non protagonisti Charles Melton per May December.
Le vere trionfatrici dell’edizione sono le registe: l’afroamericana A. V. Rockwell viene premiata come regista rivelazione per A Thousand and One, la tunisina Kaouther Ben Hania riceve il premio per il miglior documentario grazie a Four Daughters.
Sul fronte televisivo due riconoscimenti a Beef – Lo scontro (serie rivelazione superiore ai 40 minuti e miglior performance a Ali Wong) e uno a A Small Light (miglior serie rivelazione inferiore ai 40 minuti). Riconoscimenti speciali a Maestro (Cultural Icon & Creator Tribute), Barbie (Global Icon & Creator Tribute), Killers of the Flower Moon (Historical Icon and Creator Tribute), Ferrari (Icon & Creator Tribute for Innovation), Rustin (Icon & Creator Tribute for Social Justice) e Air (Visionary Icon & Creator Tribute).
Oltre alla statuetta del Vijion Shorts Awards, il vincitore riceverà da The Munchies un finanziamento di 10.000 euro per la produzione del suo secondo progetto. Anche AppMovie offrirà un premio personalizzato
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