CANNES – Diretti da Shane Black, sceneggiatore di Arma Letale e regista di Iron Man 3, sbarcano sulla Croisette Ryan Gosling e Russel Crowe per presentare il film The Nice Guys. Ambientato nella Los Angeles degli anni ’70, vede i due divi di Hollywood interpretare due personaggi sopra le righe. Gosling è un investigatore privato sui generis mentre Crowe è un detective che non usa mezze misure. Si ritroveranno a lavorare insieme su due casi apparentemente non collegati tra loro che porteranno invece alla luce una serie di cospirazioni fino ad arrivare ai vertici più alti del potere.
Durante la conferenza stampa i due attori protagonisti hanno dato conferma di aver sviluppato una notevole alchimia, che si vede anche sullo schermo. Creano siparietti comici anche solo battendo le mani in modo goffo, e si scaricano il fardello di rispondere a vicenda alle domande. Il primo a tessere le lodi del regista è proprio Gosling: “in realtà l’alchimia è una cosa che si può aggiungere in post produzione. E’ un nuovo effetto appena uscito sul mercato. Lo conoscete no? Ovviamente sto scherzando, è grazie al lavoro di Shane se l’alchimia fra i nostri personaggi funziona”, rincara la dose Russell: “la cosa migliore di Shane come regista è che lui ha l’abilità, che non hanno in molti, di fidarsi dei suoi attori, che comprendono e condividono lo spirito del film”.
E gli elogi, ovviamente, non mancano neanche dal lato della regia: “la cosa migliore nella commedia per me è che non deve essere pretenziosa. Questi due attori sono in grado di renderla vivida, facendo sfociare una situazione comica in un’altra, continuando ad alimentarne l’effetto comico”. Quando gli fanno notare che i loro personaggi ricordano molto quelli di Bud Spencer e Terence Hill Crowe la prende bene e accetta di buon grado il complimento con la tipica espressione americana “Now you’e talking” ovvero, ora si che si ragiona!
Comicità che continua quando una giornalista gli chiede se si considerano dei ‘bad men’, cattivi uomini, ma data l’assonanza con il termine e la pronuncia americana di Batman, Gosling prende subito la palla al balzo: “Lui è Batman. Io sono Robin”. La ventiduenne Margaret Qualley, figlia dell’attrice Andie MacDowell, prima di interpretare la figlia di Ryan Gosling nel film, si è nascosta in Australia, arrivando relativamente giovane a ricoprire un ruolo in un’importante produzione statunitense. Ryan Gosling ha raccontato il segreto per cui il loro rapporto padre/figlia funziona: “in realtà abbiamo fatto cambio, lei è diventata la madre e io il figlio. E’ una ragazza matura e ha una forte opinione sulle cose, che esprime senza problemi anche sul set. Alla fine poi aveva sempre ragione”.
Data la tendenza degli ultimi tempi a trasporre storie non più sul grande, ma sul piccolo schermo la domanda sorge spontanea, sarà anche “The Nice Guys” un film che diventerà una serie televisiva? La risposta arriva dal regista: “si all’inizio l’avevamo pensata come una serie televisiva, e fortunatamente non è andata in porto, perchè abbiamo avuto l’opportunità di fare un film con questi due ragazzi seduti accanto a me e di presentarlo a Cannes. Per ora la tv può aspettare”. Per quanto riguarda invece la recitazione, Russel Crowe lancia un monito per tutti gli aspiranti attori, distruggendo generazioni di studi a riguardo in pochi secondi: “ Non ho assolutamente idea di che cosa sia il metodo Stanislavskij, se vuoi fare l’attore trova il modo di farlo senza troppe scuse”. The Nice Guys arriverà nelle sale italiane il 1 giugno distribuito dalla Lucky Red.
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Alla fine Valeria Golino lo dice chiaramente. "C'è stata unanimità? Quasi". E aggiunge: "Ci sono state lunghe discussioni, ma nessuna decisione è stata presa coi musi", e definisce l'esperienza appena conclusa "faticosa e memorabile". A caldo è abbastanza evidente che la giuria di George Miller ha dovuto fare un bel po' di compromessi. Due particolari rivelatori. Il doppio premio a The Salesman, il bel film di Asghar Farhadi che forse avrebbe meritato la Palma d'oro, e il premio per la regia ex aequo. I premi
E’ Ken Loach con I, Daniel Blake il re del palmarès di Cannes 2016. Seconda Palma a dieci anni di distanza per il regista britannico, che aveva già conquistato il premio con Il vento che accarezza l'erba. “Cercate di restare forti, per favore. Ci sono persone che faticano a trovare il cibo nel quinto paese più ricco del mondo – ha detto il regista alla premiazione – il cinema serva anche a dare speranza. Un altro mondo è possibile e necessario”. Fanno colore le copiose lacrime di Xavier Dolan e l'esuberanza di Houda Benyamina, vincitrice della Camera d'or. I premi