Good Morning, Cinecittà

Tra le notizie che occupano più spazio tra i quotidiani il listino Titanus, basato sul ritorno di classici italiani in forma di serie, e il ricordo di Pio La Torre nel documentario di Walter Veltroni


BUIO IN SALA ‘Titanic Cinema’ è il titolo dell’articolo di Federico Pontiggia che, su ‘Il Fatto Quotidiano’, analizza l’andamento del box office. In Italia nell’ultimo week end presenze e incassi sono diminuiti del 22% rispetto al precedente fine settimana, ma la situazione è drammatica non solo nel nostro paese. “Allargando lo sguardo -scrive Pontiggia- si fatica ad essere ottimisti. Il botteghino dell’Unione Europea e del Regno Unito nel 2021 è aumentato appena a 2,9 miliardi di euro dai 2,1 dell’anno precedente, in calo del 58% rispetto ai livelli pre-Covid, mentre la produzione è cresciuta del 30%, raggiungendo lo status del 2019. In soldoni, l’offerta in Ue e Uk eccede la domanda e c’è poco da rallegrarsi. Tanto meno possiamo volgere, come d’abitudine, attenzione e speranze oltralpe. Ieri ‘Liberation’ titolava: “Cinema francese. La casa brucia e noi guardiamo Netflix”. Il settembre appena trascorso, fatta eccezione per il 2020, è il peggiore da quando il box office gallico viene monitorato, il 1980”. Proseguendo la sua analisi, Pontiggia si chiede: “la disaffezione che scontiamo è quella innescata e nutrita dalle misure anti-Covid o è frutto di un’offerta non allettante? E, nel secondo caso, c’è una denominazione d’origine? Nella top 10 annuale degli incassi nel nostro paese, non c’è alcun titolo tricolore o europeo, solo americani otto, britannici due”. I

L RITORNO DEI CULT ITALIANI Ha trovato spazio su molti quotidiani, a cominciare da ‘Il Mattino’, con un occhiello in prima pagina, la conferenza stampa di Titanus, indetta per illustrare i progetti del gruppo. Lo storico marchio del cinema italiano punta sulla serialità televisiva trasferendo a puntate sul piccolo schermo film del proprio listino che hanno avuto grande successo e popolarità in passato. E’ il caso di Piedone, con Genny Esposito che eredita il personaggio all’epoca impersonato da Bud Spencer. Mentre a Marco Spagnoli e Dario Rodino è stato affidato il compito di trarre una serie da La ciociara di Vittorio De Sica. “Si tratta di un prequel e sequel al tempo stesso: la serie parte dal 1924, ben prima degli avvenimenti raccontati dal film, ambientato nella seconda guerra mondiale- spiega Spagnoli nell’articolo firmato da Oscar Cosulich su ‘Il Mattino’ – la storia è purtroppo sempre molto attuale visto che racconta la difficoltà di sopravvivere durante la guerra per una donna e sua figlia”. L’articolo dà conto anche di una sorpresa: il ritrovamento di cinque puntate della serie Il camorrista, che Giuseppe Tornatore girò nel 1986, in contemporanea con le riprese del suo omonimo primo film.

I VIDEOGIOCHI NON FANNO MALE?  Su ‘Il Giornale’ del Lazio, Riccardo Toffoli intervista Marco Vigelini, sviluppatore Minecraft, che contesta la comune vulgata secondo cui i videogiochi sarebbero deleteri per il pubblico infantile. Sostiene Vigelini: “i videogiochi fanno malissimo? Non è assolutamente vero. Sto scrivendo un libro sulla mia esperienza. Le ricerche attestano quanto alcuni videogiochi possano influenzare il comportamento del giocatore. La metà dei giocatori non viene assolutamente influenzata, l’altra metà sì. Di questa fetta alcuni sono influenzati positivamente, altri negativamente. Le ricerche però dimostrano che coloro che sono influenzati in maniera negativa sono talmente pochi da non destare preoccupazioni. Come educatore, devo comprendere che esiste questo numero negativo, seppure esiguo, ma poi devo cercare quanto di positivo offrono i videogiochi”.

LA CELEBRAZIONE DI STENO ‘La Repubblica’ dedica un’intera pagina al documentario di Raffaele Rago, Steno, approfondito ritratto pubblico e privato sul regista, che sarà presentato alla Festa del Cinema di Roma. Raccogliendo la testimonianza dell’autore, Arianna Finos scrive: “In Steno, dietro un’apparente leggerezza, c’era la capacità di lettura della società e la voglia di raccontare il proprio Paese in tutti i suoi aspetti. Il pubblico si identificava nei suoi film, in quelli di quella generazione di cineasti, perché sentiva che amavano profondamente il Paese, si sentivano partecipi nella costruzione del racconto dell’Italia. Anche quando Totò mette alla berlina l’esercito sconfitto si percepisce un amore verso la nazione che usciva dal fascismo e da una guerra sbagliata e persa”.

RICORDO DI PIO LA TORRE Sempre alla Festa del Cinema di Roma, fra i documentari è in cartellone anche Ora tocca a noi, film su Pio La Torre, prodotto da Minerva Pictures con Rai Documentari e Luce Cinecittà. Su ‘Il Giornale di Sicilia’, Alessandra Magliaro ha raccolto le parole del regista del documentario, Walter Veltroni. “Conoscevo da anni Pio e gli volevo bene. Occuparmi della sua vita e dell’assassinio suo e di Rosario di Salvo è un onore e una grande responsabilità. Con la collaborazione dei suoi figli Franco e Filippo e dei suoi tanti amici e compagni abbiamo cercato di ricostruire la vita di un dirigente della sinistra, di un uomo che non ha mai smesso di combattere mafia e poteri forti, che ha aiutato il paese a comprendere e combattere il sistema mafioso”. 

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06 Ottobre 2022

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