IL PRESENTE E IL FUTURO DELL’AUDIOVISIVO ITALIANO
La realtà italiana del settore audiovisivo è fotografata dal quarto rapporto sulla produzione nazionale commissionato da APA (Associazione Produttori Audiovisivo). I risultati dell’indagine sono descritti e analizzati su Prima Comunicazione da Anna Rotili che scrive: “Il rapporto mette in luce innanzitutto la straordinaria crescita dell’audiovisivo (+8% negli anni 2017-2021) e il valore degli investimenti che in tutta la filiera ha raggiunto nel 2021 un totale di 1,4 miliardi in contenuti originali, tra tv e video on demand (Vod). Ciò è avvenuto per una combinazione di fattori, come l’aumento generale della domanda di titoli, l’impatto del tax credit e la crescita del mercato subscription on demand (Svod) a compensazione della stagnazione degli investimenti dei broadcaster. Sono le serie e i film per la tv e per il Vod a raccogliere il grosso dell’investimento con 663 milioni nel 2021”. Lo stesso articolo riporta la convinta difesa del tax credit da parte di Giancarlo Leone, che, nella veste di presidente APA, afferma: “Il credito di imposta si è talmente evoluto da diventare il principale strumento di affiancamento dello Stato all’industria senza danni economici: 500 milioni di credito d’imposta non sono soldi che vengono emessi, ma minori guadagni immediati per il fisco, che si traducono in maggiori entrate successive, per almeno il doppio. Questo è un dato di fatto evidente e acclamato. Se aiuto le imprese a lavorare e fatturare, tutto questo si traduce in termini di occupazione ed investimenti in un valore maggiore”.
ANCHE L’ITALIA HA I SUOI SUPEREROI
Giulia Bianconi su Il Tempo dedica un articolo all’uscita in sala del film Dampyr, sottolineandone la novità: “L’opera prima di Riccardo Chemello, basata sulla serie a fumetti creata da Mauro Boselli e Maurizio Colombo, ed edita da Sergio Bonelli Editore, apre le porte al primo franchise italiano completamente in lingua inglese, lanciando il Bonelli Cinematic Universe. Il film con protagonista Wade Briggs costato 15 milioni di dollari, è stato scelto per inaugurare oggi Lucca Comics and Games”. Sarà curioso verificarne l’esito sul mercato in un momento particolarmente felice per i film con i supereroi.
IL CINEMA DI DESTRA
Su il Venerdì de La Repubblica Emiliano Morreale mette a confronto la produzione cinematografica ideologicamente di destra in Francia e in Italia, sostenendo che oltralpe esiste un cinema di destra, assente nel nostro paese. “Per l’Italia -si legge – è tutto diverso. La destra nel mondo del cinema non esiste, assorbita dalla Dc e respinta ai margini dall’impresentabilità dei neofascisti. L’opposizione era tra cattolici e comunisti o socialisti. Registi e sceneggiatori erano spesso fra questi ultimi, i soldi (privati o statali) erano gestiti dai primi, almeno fino ai governi di centro-sinistra. Le eccezioni sono marginali. Nel dopoguerra c’erano film di stile più o meno neorealista ma dai temi eterodossi: erano considerate di destra le biografie di Salvo D’Acquisto (La fiamma che non si spegne) o di Maria Goretti (Cielo sulla palude) o La città dolente sugli italiani in Istria. Ci fu un piccolo filone bellico sulla seconda guerra mondiale, con film come I sette dell’Orsa maggiore o la Pattuglia dell’Amba Alagi. E per aver stroncato un film di spionaggio prodotto dall’ex dominus del cinema fascista Luigi Freddi, Elsa Morante perse la sua rubrica alla radio: evidentemente gli ex gerarchi avevano ancora agganci alla Rai. Il cinema italiano, però, rimane nei decenni tutto e sempre più di sinistra”.
IN GIRO PER IL MONDO NELLE SCUOLE MONTESSORI
La Gazzetta del Sud e le pagine dell’edizione di Bari de La Repubblica si occupano della messa in onda, oggi alle 16 su Raitre, del documentario di Maurizio Sciarra Aiutami a fare da solo. L’idea Montessori, un viaggio nel metodo ormai centenario ideato dalla scienziata, realizzato fra Italia, Albania, Kenya e Olanda. Il film contiene anche un’intervista con la novantenne Maria Clotilde Pini, allieva della Montessori e già direttrice del VII circolo Montessori di Roma. “Mia figlia – sono le parole di Sciarra riportate nell’articolo di Antonella W. Gaeta su La Repubblica – è stata alunna di questa scuola ed è stata questa esperienza ad ispirarmi. Il film nasce nel 2016 dell’intuizione di trovarmi davanti ad un personaggio storico, come la maestra Pini, che andava fermato in un’intervista che realizzai con la collaborazione di Istituto Luce”.
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