Good Morning, Cinecittà

Su Il Giornale la prima lunga intervista al neoministro Sangiuliano


I PROPOSITI DEL MINISTRO SANGIULIANO

Annunciata con un richiamo in prima pagina, su Il Giornale è pubblicata la prima lunga intervista con il neo ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, che, rispondendo alle domande di Francesco Maria Del Vigo, afferma: “L’erogazione dei fondi a favore della produzione cinematografica è stata assolutamente unilaterale. Si finanziavano film che fossero coerenti con una certa narrazione culturale della società italiana, della nazione e del mondo. Io invece voglio una cultura plurale. Come dice Marcello Veneziani bisogna rompere la cappa. Tutti devono avere pari dignità di esprimersi: non voglio sostituire a un’egemonia di sinistra un’egemonia di destra con un’operazione sostitutiva, ma voglio aggiungere. Se qualcuno vuole fare un film su D’Annunzio o Pirandello devo poterlo fare liberamente”. E poi il ministro aggiunge: “Chiederò alla Rai di fare una fiction sulla vita di Indro Montanelli e su quella di Oriana Fallaci. Penso che sia giusto raccontare la nascita de Il Giornale, quando c’era la deriva di sinistra de Il Corriere della Sera e Montanelli decise di andarsene insieme a Bettiza, Dan Segre e tutte le grandi firme che si aggregarono attorno al suo quotidiano, che divenne come La Voce di Prezzolini nel primo Novecento”.

E’ COREA-MANIA

Partendo dalla mostra Hallyu! The Korean Wave, allestita a Londra e in programma fino al 25 giugno 2023, su La Stampa Emanuela Grigliè racconta la dinamica e coloratissima cultura pop della Corea del Sud, che sta influenzando cinema, televisione, musica. “Da paese devastato dal conflitto alla fine degli anni ’50 – si legge – la Corea del Sud si è imposta come fucina di tendenze culturali, con un anno zero, il 1988, quello dell’Olimpiade di Seoul, evento che ha cambiato per la prima volta la percezione del Paese all’estero. Così negli anni ‘90 inizia a diffondersi il termine Hallyu, con cui si indica appunto il boom della cultura di massa made in Seoul, quando le prime soap opera coreane conquistano il resto dell’Asia”.

I MITI SCOMODI

In vista dell’uscita in sala, il 23 novembre, di Bones and All, Chiara Valerio su La Repubblica interviene sul film di Luca Guadagnino e sul tema al centro del racconto: l’antropofagia. “Nel nostro mondo dove le risorse scarseggiano, e dove l’ultima risorsa naturale sembriamo essere noi – che abbiamo consumato tutte le altre – Guadagnino racconta la storia di due antropofagi in giro su un pick-up nel paese simbolo dello spreco delle risorse: gli Stati Uniti d’America. Scegliendo l’America e l’antropofagia, Guadagnino fa due cose, o così mi pare: segnala quanto chi vive e frequenta gli Stati Uniti sia in grado di raccontare e criticare il tempo presente (noi in Italia riusciamo poco, raccontiamo, analizziamo e critichiamo il passato, il Ventennio soprattutto) e sottolinea quanto, mancando il tempo per i sentimenti, torni prepotente e non metaforica la fame: sentimento primigenio attraverso il quale conosciamo gli altri”.

VISCONTI E TESTORI

Su Il Foglio è pubblicato un lungo ed articolato intervento di Edoardo Rialti dedicato all’appassionato e controverso rapporto fra Luchino Visconti e Giovanni Testori, argomento tornato d’attualità per la pubblicazione presso Feltrinelli di un ritratto inedito del regista opera dello scrittore, rimasto segreto per cinquant’anni. Scrive Rialti: “Testori nei suoi rancori sapeva esser devastante, feroce, rovesciando maledizioni bibliche su chi gli era stato amico o amante. Confidò poi a proposito di Visconti: l’ho conosciuto ai tempi di Rocco e i suoi fratelli e per anni sono stato talmente suo amico che sono stato malissimo quando abbiamo litigato. Era meraviglioso come faceva recitare gli attori, meraviglioso come ti accoglienza a casa. Sembrava che arrivasse il re, quando arrivavi tu. Ma poteva essere anche spietato. Forse la sua passione segreta era dominare, poi distruggere. Credo per infelicità”. Ma il lungo intervento di Rialti racconta anche gli eccessi decorativi di Visconti, un pieno che è l’altra faccia mistica del vuoto; i soldi cercati nella misura in cui gli permettono di disfarsene e poi le sue eredità cinematografiche, riscontrabili nella crudeltà di Fassbinder, nei pugili di Scorsese, nei corpi accarezzati dalla camera di Guadagnino.

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07 Novembre 2022

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