Good Morning, Cinecittà

17 NOVEMBRE A cena non si parla più di cinema, da qui parte la riflessione di Mariarosa Mancuso su Il Foglio


CINEMA O CIBO? Fra cinefilia e sociologia, Mariarosa Mancuso su Il Foglio interviene a proposito dell’invasione di film culinari in programmazione sul grande schermo. “Non sono solo le sale vuote – scrive – è che di cinema non si parla più. A cena, intendiamoci. Il tempo dei litigi su Kubrick o su Scorsese – buon compleanno, ha appena compiuto 80 anni – è un vago ricordo. Non perché vediamo i film degli altri registi. Parlare di cinema, magari aggiungendo qualche argomentazione al ‘mi piace/non mi piace’ – al pari dei tifosi di calcio – viene considerato una bizzarria. Meglio stare sul sicuro e limitarsi a borbottare c’è crisi. A cena si parla solo di cibo, di erbe, di cotture a bassa temperatura, di macellai e di chef. Sviscerando la materia con una precisione e un linguaggio da far invidia ai sofisti. Nulla è abbastanza ricercato, raro o prezioso, per gli iniziati che, immaginiamo, abbiano superato riti di passaggio. Ora siamo circondati. Stanno arrivando nelle sale tre film su chef e cucine”. Per la cronaca i tre titoli cui fa riferimento Mancuso sono: Boiling Point-Il disastro è servito; The Menù e Si, Chef!-la brigade. Buona visione e buon appetito.

UNA SERIE ANIMATA SULL’AUTISMO Su La Stampa, Gianluca Nicoletti si occupa de Il mondo di Leo di Dario Piana e Nicola Brunialti, un’animazione da domani su Raiplay. Si tratta della prima serie italiana che racconta le avventure di un bambino con disturbo dello spettro autistico. “Nulla da dire sulla qualità tecnica del prodotto – scrive Nicoletti – devo purtroppo confessare che quello che non ho visto è proprio l’autismo… Leo – si legge a conclusione dell’articolo – è l’autistico modello che tutti noi genitori avremmo voluto per figlio, di sicuro quando avrà barba e baffi non peserà un quintale, non ci resterà abbarbicato addosso dalla mattina alla sera perché nella società sorridente e petalosa non esiste un cantuccio per lui. Leo farà sport, mangerà biologico. Prenderà la laurea poi il master poi farà il regista, lo scrittore, l’influencer e continuerà a raccontare al mondo le meraviglia di essere meravigliosamente divergente”.

RUSSELL CROWE l’ANTIDIVO Un breve e curioso ritratto di Russell Crowe a firma di Matteo Persivale è pubblicato su Il Corriere della Sera. Sono riportate alcune confessioni dell’attore che dice: “Non mi interessava girare un film d’azione, vuoto. Non volevo raccontare una storia di ca…te hollywoodiane”. Quanti divi di Hollywood – si chiede Persivale – parlano così di Hollywood? Quanti divi di Hollywood scherzano con i fan romani in romanesco (parolacce comprese)? Quanti divi di Hollywood vivono in campagna dall’altra parte del mondo, a sei ore e mezza d’automobile da Sydney ‘otto se guidi normalmente’? Quanti divi di Hollywood vengono nominati dal sindaco di Roma ambasciatori della capitale e spiegano che sono anche io romano ormai?… sicuramente lui non appartiene ad Hollywood, nonostante la fama globale e i successi al box office e quelle tre consecutive nomination all’Oscar dal 2000 al 2002 (con una vittoria per Il gladiatore).

NUOVI ATTORI: GIACOMO GIANNIOTTI Sempre in tema di attori, su Famiglia Cristiana, attraverso un’intervista firmata da Alberto Laggia, si fa conoscenza di Giacomo Gianniotti, ovvero il nuovo volto di Diabolik, nel sequel dei Manetti Bros da oggi nei cinema. Nato e cresciuto a Roma, più precisamente alla Garbatella, da madre canadese e padre italiano, Gianniotti a sei anni si è trasferito a Toronto, pur tornando ogni estate in Italia. Alla domanda: sei figlio d’arte? La sua risposta è “No, ma un po’ di questo sangue corre nelle mie vene, perché mia madre era pittrice e insegnante d’arte e mio padre un musicista. Infatti sono tornato a Roma due anni per studiare recitazione. Ho assunto un agente. All’inizio facevo comparse, particine, accettavo tutto”. Il successo è arrivato negli Usa con la serie Grey’s Anatomy e Gianniotti commenta: “mi ritengo fortunato per la carriera che ho avuto finora: il successo in America mi ha aiutato, ma adesso vorrei proseguire a lavorare in Italia”.

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17 Novembre 2022

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