LA GRANDE ABBUFFATA DI DICEMBRE
Sulle politiche distributive italiane interviene su Libero Francesca D’Angelo che scrive: “Siano alle solite. Arriva dicembre e – come ogni anno – i distributori decidono di rovinare tutto, intasando le sale cinematografiche di titoli. Quest’anno poi la cifra è quasi da record: tra il 1° dicembre e l’ultimo dell’anno usciranno oltre 30 pellicole. Più di una al giorno. E sì, stiamo parlando solo delle proposte destinate alla sala: nel computo non rientrano le storie only streaming, ossia destinate esclusivamente a Netflix, Amazon, Disney+, Paramount+ e piattaforme similari. Capite bene che è una mole d’offerta indigeribile oltre che fuori mercato: a meno di non voler accendere un mutuo con l’esercente sotto casa, sarà economicamente insostenibile vedere tutto. Bisognerà fare dunque delle scelte e a rimetterci sarà il cinema italiano. È chiaro, infatti, che fra il sequel di Avatar e qualsiasi altra proposta nostrana la scelta cadrà inevitabilmente sul primo film. E il discorso è replicabile per svariati blockbuster. Senza contare che, a questo giro, gli italiani potrebbero persino optare per il piano B, ossia il film in streaming fruibile da casa con vista divano”.
LA SCOMPARSA DI JEAN-MARIE STRAUB
È stato il simbolo di un certo cinema perennemente non riconciliato, oggetto di culto del pubblico più rigorosamente cinefilo, ma solo Il Manifesto e La Stampa hanno dedicato ampi articoli alla scomparsa di Jean-Marie Straub. Nel primo caso il pezzo è un ricordo, anche molto personale, di Adriano Aprà, che scrive: “Parlavo francese correttamente e per questo Straub mi ha chiesto di interpretare il ruolo dell’imperatore Otone nel film intitolato con due versi di Corneille: Les yeux ne veulent pas en tous temps se fermer ou Peut-etre qu’un jour Rome se permettera de choisir à son tour”. Aprà ricorda anche che la scena assai breve dove compare fu realizzata dopo il 45° ciak. Più oggettivamente critico è invece l’articolo di Della Casa che scrive: “Straub è stato uno dei nomi più importanti del cinema del secondo dopoguerra. I suoi lavori sono un impasto straordinario di sperimentazione visiva, di adattamento al cinema delle teorie brechtiane sul teatro, di cultura letteraria, di teorizzazione del montaggio come momento chiave del film. E la sua vita è stata sempre contrassegnata da un estremo rigore militante, che si concretizza nei lavori da lui firmati, ma anche nella scelta di disertare l’esercito francese durante la guerra d’Algeria”.
A DIABOLIK NON RIESCE IL COLPO AL BOTTEGHINO
Nella consueta analisi dei risultati economici del week end Alice Sforza su Il Giornale punta l’attenzione sul nuovo film dei Manetti e scrive: “Quando il primo Diabolik esordì, nel 2021, a dicembre, portò a casa al debutto 802.369 euro, in un fine settimana di programmazione che includeva anche Spider-Man – No way home e House of Gucci. Considerando i problemi delle sale, dopo la pandemia, tutto sommato un discreto risultato. Per questo i 565.092 euro totalizzati nel primo week end dal sequel Diabolik 2–Ginko all’attacco, appaiono deludenti. Perché stiamo parlando di un 30% in meno che non sono noccioline. Del resto il nuovo film dei Manetti è decisamente brutto, con un cast non all’altezza (Mastrandrea a parte) e un nuovo Diabolik, Giacomo Gianiotti completamente fuori parte. Difficile, dunque, che il passaparola possa migliorare il box office del primo capitolo”.
LUNGA VITA AL FESTIVAL DELLE DONNE
Sull’edizione fiorentina de Il Corriere della Sera, Marco Luceri presenta la nuova edizione del Festival Internazionale di Cinema e Donne, sottolineando subito la buona notizia: “Lo stop forzato dell’anno scorso – scrive – aveva fatto presagire il peggio, paventando il rischio che uno degli appuntamenti più longevi e stimolanti della città potesse fermarsi per sempre. Una perdita che Firenze, la Toscana e l’Italia intera non potevano permettersi. E così grazie all’infaticabile e battagliera passione delle sue due direttrici artistiche, Maresa d’Arcangelo e Paolo Paoli, nonché di Silvia Lelli e di tutto il gruppo che lavora insieme a loro, ecco che il festival riparte con ancora più entusiasmo e da domani al 27 novembre sarà di casa in ben tre location cittadine”.
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