GOLDEN GLOBES: NIENTE ITALIA E TANTE POLEMICHE
Nonostante il cinema italiano sia stato ignorato – si nutrivano speranze per Nostalgia di Mario Martone – i quotidiani dedicano oggi ampio spazio all’annuncio delle candidature per i Golden Globes. Detto che la parte del leone l’ha fatta The Banshees of Inisherin di Martin McDonagh, che è in corsa in otto categorie, su Il Fatto Quotidiano Federico Pontiggia torna ad occuparsi delle polemiche che hanno recentemente toccato i Golden Globes. “Dopo gli scandali generati dalla mancanza di diversità e dalle pratiche commerciali discutibili dell’HFPA, che hanno portato al boicottaggio di star e addetti ai lavori nonché alla mancata diretta televisiva, la cerimonia torna in presenza, sebbene perda la tradizionale domenica per il martedì, 10 gennaio, in cui verrà trasmessa su NBC. Le polemiche non sono sopite: Brendan Fraser, candidato come miglior protagonista Drama per The Whale di Darren Aronofsky, ha già fatto sapere che non presenzierà al Beverly Hilton dopo essere stato molestato dal ex capo dell’HFPA nel 2003 e Variety mette il dito nella sperequazione di genere, osservando come nelle cinquine di regia Drama e Comedy non ci sia alcuna donna e solo una, Sarah Polley per Women Talking, per la sceneggiatura. A poco sarebbero servite le contromisure della neo presidente Helen Hoehne che ha accresciuto la diversità etnica e razziale dei votanti concedendo la maggioranza a donne, minoranze e LGBTQ+. La strada dei Globi rimane in salita, l’ostracismo di Hollywood non è archiviato”.
SOKUROV FRA LA STORIA DI IERI E DI OGGI
Sempre su Il Fatto Quotidiano è invece Anna Maria Pasetti ad occuparsi di Fairytale-Una fiaba di Aleksandr Sokurov, definito dalla giornalista “quintessenza visionaria, su sfondi–tableaux apocalittici e danteschi foto-disegnati come ambienti tridimensionali dove vagano quattro figure che hanno cambiato la storia: Stalin, Hitler, Mussolini e Churchill, con incursioni di Napoleone e perfino di Gesù Cristo. Un mosaico di figure interpretate da loro stessi, cioè dalle immagini desunte esclusivamente da materiali di archivio e poi sovradisegnate e fatte muovere con un effetto senza precedenti”. E Sokurov precisa: “Ho impegnato due anni di lavoro senza giorni liberi solo per selezionare le immagini e vi assicuro che non è stato utilizzato il deep fake, tecnica per la sintesi dell’immagine umana basata sull’intelligenza artificiale”. E successivamente il regista aggiunge: “Ho sempre usato l’arte come forma di resistenza ed emancipazione, ma anche la scrittura di regolari lettere a Putin nell’ultimo anno dedicate a protestare contro la guerra e l’atmosfera repressiva. Mi ha sempre risposto, ora non lo fa più. I media di regime iniziano a ignorarmi, quelli di opposizione hanno lasciato il paese. Ormai posso affermare di essere una persona non gradita in Russia. E tuttavia le mie radici sono legate a questo grande Paese, alla sua lingua e cultura, che mai abbandonerò, salvo costrizioni estreme”.
LE DIFFICOLTÀ DELLE ATTRICI
Torna a denunciare la scarsità di proposte per le interpreti mature Laura Morante, intervistata da Gloria Satta su Il Messaggero, in occasione dell’uscita di Masquerade-Ladri d’amore di Nicolas Bedos, dove l’attrice dà vita ad un personaggio diabolico. “Diciamo la verità – precisa la Morante – per le attrici della mia età le proposte non si sprecano. La conquista di spazi e ruoli interessanti riguarda soprattutto le attrici giovani. L’uomo vince ancora, se non altro sulla durata: anche a 80 anni può fare il protagonista”. Forse anche per questo la Morante si sta dedicando al progetto di un nuovo film come regista: “Una commedia che parla d’amore. Non riesco a fare a meno dell’umorismo. Io starei solo dietro la cinepresa, ma incontro molte difficoltà nel trovare finanziamenti. Forse perché sono poco socievole. Faccio l’attrice, ma nella vita non sono brava a portare la maschera, non riesco a elaborare strategie”.
ASCOLI CITTÀ DEL CINEMA
È il Corriere Adriatico ad annunciare l’accordo siglato fra il Comune di Ascoli Piceno e la Film Commission delle Marche per la realizzazione di una sorta di piccola Cinecittà che aspira a diventare un punto di riferimento sul territorio nazionale per le case di produzione cinematografica in cerca del giusto scenario per girare un film. La collaborazione si svilupperà con la trasmissione delle richieste di permessi e autorizzazioni per l’occupazione del suolo pubblico; l’occupazione gratuita di spazi da adibire ad ufficio di produzione, sala trucco e costumi, attrezzeria; così come tempestive informazioni e suggerimenti per l’effettuazione delle riprese, incluso il reperimento e l’impiego di professionisti del territorio.
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