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FOFI, MORANTE E L’OMAGGIO DA OSCAR DI ROHRWACHER – Si è parlato tanto negli ultimi giorni della nomination agli Oscar del cortometraggio Le pupille diretto dalla regista italiana Alice Rohrwacher. Su “L’Avvenire – Agorà 7” arriva però un pezzo con una firma decisamente prestigiosa: proprio quel Goffredo Fofi a cui è dedicata la lettera di Elsa Morante da cui è tratto il film. Nessuno meglio di lui può conoscere le intenzioni originali dell’autrice e amica che gli scrisse nel 1971: “Alice Rohrwacher è in piena sintonia con le idee di Elsa Morante, – scrive Fofi – ma applicate a un contesto diverso e più amaro, perché dietro la fiaba morantiana c’era anche il ’68”.

JASMINE TRINCA E ALESSIO CREMONINI – L’attrice Jasmine Trinca, sulla cresta dell’onda nell’ultimo periodo, è il personaggio del giorno per “La Repubblica” con un’intervista di Nadia Terranova che sviscera a fondo i progetti in cui la vedremo a breve: la serie La Storia tratta dal romanzo di Elsa Morante e diretta da Francesca Archibugi e il film in lavorazione L’arte della gioia di Valeria Golino. In mezzo c’è spazio anche per il MeToo, con un plauso alla collega Asia Argento: “è andata alla guerra con il potere, è stata coraggiosissima”. Terranova non tratta minimamente il film che vede Trinca protagonista, Profeti, appena uscito in sala, perché largamente approfondito nell’inserto “Il Venerdì” con il pezzo titolato A lezione forzata di jihadismo. Qui Francesca Caferri intervista il regista Alessio Cremonini: “ho cercato di raccontare il più atroce dei mondi – dichiara – ma purtroppo ce ne sono tanti altri”.

PARK CHAN WOOK – Su “La Repubblica – Il Venerdì” Marco Consoli intervista il grande regista coreano Park Chan Wook, autore del film prossimo all’uscita Decision to Leave, un thriller noir che in molti hanno paragonato ai film di Hitchcock. “Se esiste il parallelo con Hitchcock che tutti mi hanno fatto notare – afferma il regista – è nella sua connotazione onirica, come se il protagonista fosse perso in un sogno ad occhi aperti, in cui è confuso e si sforza di vedere le cose con chiarezza”.

DANIELE VICARI – Lo scrittore e regista Daniele Vicari sarà ospite domani al Sudestival, dove presenterà il libro Il cinema, l’immortale e parlerà del suo ultimo film Orlando. Ne approfitta Giulia Bianconi che lo intervista per “Il Tempo”. “Il cinema può aiutarci a riflettere su chi siamo, come stiamo vivendo, qual è la nostra storia e quali sono le relazioni con passato e futuro”: afferma l’autore.

JENNIFER LOPEZ – Si intitola I parenti serpenti di Jennifer Lopez “La follia che sognavo” il pezzo di Massimo Basile su “La Repubblica” in cui si racconta il film di Prime Video Un matrimonio esplosivo in cui la diva recita al fianco di Josh Duhamel, in un cast che vede un’altra stella del cinema e della musica: Lenny Kravitz. Gli invitati di un matrimonio esotico in un’isola caraibica vengono fatti prigionieri da una banda di pirati, sarà compito dei novelli sposi provare a salvarli. “È una grande commedia – racconta Lopez nella conferenza su Zoom – un’avventura”.

LOLITA CHAMMAH – Su “Il Corriere della Sera” Valerio Cappelli dedica un’intervista a Lolita Chammah, attrice 39enne, figlia della diva Isabelle Huppert, che si può trovare in questi giorni in sala nel film Anton Cechov. Qui Chammah interpreta la sorella dello scrittore Macha, che per lui “era un po’ come una madre, il suo punto di riferimento, era la stabilità. – dichiara l’attrice – Recito spesso la solitudine, donne che sono o sembrano di epoche lontane”.

LIDIA POËT – Lidia Poët avvocata contro la legge è il titolo del pezzo di Alba Solaro su “La Repubblica – Il Venerdì”. Si tratta di un dettagliato approfondimento sulla serie La Iegge di Lidia Poët prodotta e co-diretta da Matteo Rovere, in uscita su Netflix il 15 febbraio. Protagonista è Matilda De Angelis, nei panni di una giovane donna che prova a diventare avvocata nell’Italia dell’Ottocento: “un periodo storico tragico per le donne. – dichiara Rovere – Non era concesso loro il voto ma neppure la proprietà privata, a meno che non fossero sposate. Non potevano possedere beni, avere una casa. Il loro compito era fare figli e accudire la famiglia”.