L’INTENSA VITA DI PAUL NEWMAN E JOANNE WOODWARD
Esaurite nei giorni scorsi le presentazioni dei film natalizi, l’attenzione delle pagine spettacolo dei quotidiani in edicola oggi si concentrano sulle serie tv. Su Avvenire, Alessandra De Luca dedica un ampio articolo a quella che definisce la coppia più bella di Hollywood, che rivive nella serie documentaria in sei episodi The Last Movie Stars diretta da Ethan Hawke e in onda dal 26 dicembre su Sky Documentaries e in streaming su NOW. “Per restituire la favola, la leggenda, ma anche la verità su queste due icone, Paul Newman e Joanne Woodward, che si incontrarono per la prima volta nel 1953 e insieme hanno realizzato sedici film oltre a molti show televisivi e produzioni teatrali a Broadway – scrive De Luca – il regista ha radunato alcuni grandi attori di Hollywood, tra cui George Clooney e Laura Linney, per dare voce ai testi di interviste trascritte (dove i due coniugi si raccontano con sorprendente franchezza e generosità) ai quali si aggiungono inediti materiali d’archivio, sequenze memorabili di grandi film, interviste alle figlie della coppia e a quelle nate dal primo matrimonio di Newman con Jackie Witte. Ne emerge la fotografia inedita di una lunga e travagliata storia d’amore tra impegni professionali, filantropia, sostegno dei diritti umani e delle cause liberali, il tormento di Paul per il suicidio del figlio Scott, i suoi sensi di colpa per essere un padre imperfetto, la frustrazione di Joanne per aver rinunciato ad una parte importante delle proprio carriera per lasciare spazio al marito e accudire i figli, la passione di Paul per le corse automobilistiche, i suoi gravi problemi con l’alcool, il debutto dietro la macchina da presa, la fondazione di un centro dedicato alla prevenzione di abuso di sostanze stupefacenti, di un’azienda alimentare specializzata in produzione biologica, i cui proventi andavano in beneficenza e dell’associazione Hole in the Wall Camps, per la ricerca di nuove terapie a favore di bambini gravemente malati”.
LA LIBERTÀ DI ESSERE MADRE
Essere madre o rinunciarvi? E’ il dilemma che, nella commedia Beata te – diretta da Paola Randi, tratta dalla pièce teatrale di Luisa Merloni, disponibile su Sky dal giorno di Natale – deve affrontare Marta, di professione attrice, a cui dà il volto Serena Rossi. L’attrice, intervistata da Tiziana Leone su Il Secolo XIX, afferma: “Beata te è una commedia mai volgare che tratta di cose importanti con leggerezza. Il nostro mestiere a volte può servire a portare le persone a riflettere anche su temi delicati. Farò vedere il film a mio figlio piccolo, perché mi piace l’idea che impari ad amare una donna nel suo essere libera”. E quanto al personaggio di Marta, Rossi commenta: “È stato bello raccontare una donna diversa da me: più mi allontano da me e più sono contenta, mi piace andare oltre a quello che sono. Marta è scorretta a volte, ma fragile e sempre autentica. L’Arcangelo (nel film appare un moderno Gabriele NdR.) la obbliga a guardarsi dentro, un esercizio che dovremmo fare tutti più spesso”.
LA SUPEREROINA DI REFN
Spesso accusato di estetizzare la violenza sulle donne, per la serie Copenhagen Cowboy – sei episodi che, dopo essere stati presentati alla Mostra di Venezia, dal 5 gennaio saranno disponibili su Netflix – il regista Winding Refn ha scelto come protagonista una donna che si erge a paladina delle prostitute. “Volevo creare – racconta il regista a Marco Consoli su il Venerdì de La Repubblica – la storia di una supereroina che trova sulla propria strada una serie di ostacoli. Non guardo i film di supereroi e volevo girare il mio, invece che fare quello di qualcun altro. Ho creato una storia che potesse piacere alle mie figlie Lizzielou e Lola e mi divertiva che la protagonista fosse una persona minuta a cui nessuno dà importanza”.
NETFLIX CANCELLA LA CONDIVISIONE DEGLI ACCOUNT
“Netflix è pronta a bloccare uno dei fenomeni più diffusi dello streaming a pagamento: il password sharing. Cioè la condivisione degli account, che consente agli utenti di utilizzare le stesse credenziali su dispositivi diversi e contemporaneamente, così da dividere le spese dell’abbonamento con parenti e amici. Una pratica molto diffusa, che secondo alcuni dati pubblicati da Statista riguarderebbe anche il 33% degli abbonati italiani. E in virtù del fatto che i sottoscrittori di un abbonamento Netflix in Italia sono 9 milioni, il risultato è che oltre 3 milioni di italiani si troveranno presto nella situazione di non poter più condividere il loro account”. Èquanto scrive Biagio Simonetta su Il Sole 24 Ore. “Secondo il Wall Street Journal, – prosegue l’articolo – l’azienda californiana imporrà le prime limitazioni al password sharing iniziando dal mercato americano a partire da inizio 2023, per poi estendere la nuova politicy a tutti gli altri mercati nel giro di qualche settimana”.
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