LA VITA BUGIARDA DEGLI ADULTI – L’evento del giorno è l’uscita su Netflix della serie diretta da Edoardo De Angelis e tratta dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante: La vita bugiarda degli adulti. Proprio al regista è dedicata la lunga intervista di Conchita Sannino su “La Repubblica Napoli”. “Molti mi chiedono se sia diverso girare una serie, cosa cambia quando approdi su una piattaforma. – dichiara De Angelis – Rispondo con sincerità: niente. Raccontare una storia è sempre un’avventura misteriosa: che sia a tavola, davanti a un camino, sul riflesso lesionato di un vetro. Per me è sempre cinema, e sempre intimo”. Cornice del racconto è Napoli, città d’origine dell’autore, che però ha sempre preferito storie meno prettamente borghesi: “Questi ambienti e personaggi erano molto lontano dai miei. Ho frequentato sempre più la disperazione, che resta il mio sentimento guida, rispetto alla depressione. Ma sono stati loro a farmi comprendere che proprio il contrasto tra due mondi era quello che mi interrogava”.
Nel cast è presente anche Alessandro Preziosi, intervistato da Titta Fiore per il “Mattino”. L’attore interpreta Andrea, il padre della giovane protagonista: “È il personaggio più ipocrita e contraddittorio, più capace di venire a patti con se stesso pur di continuare la propria scalata sociale, mettendo da parte la dignità”. Secondo l’attore La vita bugiarda degli adulti “racconta la perdita dei valori negli anni Novanta del secolo scorso, e una borghesia troppo attenta alla forma e poco alla sostanza. Molti dicevano una cosa e ne facevano un’altra. Il libro mette in luce proprio quel tipo di mistificazione della realtà”.
PREMI CÉSAR – Fa rumore la decisione presa dagli organizzatori dei premi César, i cosidetti “Oscar francesi”, che, come scrive Federico Pontiggia su “Il Fatto Quotidiano”, “hanno chiarito che sarà bandito dall’evento in programma il 24 febbraio a Parigi chiunque rischi una condanna per ‘violenza, in particolare per reati di natura sessuale o sessista’ e chi è stato condannato per tali capi d’accusa. La decisione sarebbe stata presa per non dare ‘visibilità’ agli eventuali perpetratori e ‘in segno di rispetto per le vittime’, anche se solo presunte”. Pontiggia si concentra in particolare sul caso di Sofiane Bennacer, il protagonista di Forever Young- Les Amandiers diretto da Valeria Bruni Tedeschi, che risulta indagato per stupro e violenze sessuali. “Bennacer è dato trai papabili, se non favoriti, ai César per il ruolo del talentuoso e disperato aspirante attore Etienne in Les Amandiers. Non è ancora stato stabilito, viceversa, se chi è indagato o condannato per violenze sessuali verrà escluso anche dalle candidature e quindi dai premi: una risoluzione nel merito è attesa nelle prossime settimane, quale che sia il verdetto, scivoloso dal punto di vista etico quanto problematico da quello artistico, non mancheranno strascichi”.
Sull’argomento Francesca D’Angelo de “La Stampa” chiede un parere a Piera Detassis: “Si tratta di un compromesso – commenta la presidente e direttrice artistica della Fondazione Accademia del cinema italiano, Premi David di Donatello, – non so se sia un buon compromesso, ma sicuramente è un tentativo di dare un segnale su un’emergenza gravissima, come il femminicidio, e allo stesso tempo di preservare l’opera artistica. Escludere il film vorrebbe dire danneggiare il lavoro di tutta la troupe e di tutti i professionisti che hanno lavorato all’opera”.
DANIEL CRAIG – È arrivato poco prima di Natale su Netflix con il secondo film nei panni del detective Benoit Blanc e ora si trova sulle pagina de “La Stampa”, intervistato da Andrea Carugati: si tratta del fu James Bond Daniel Craig, protagonista della commedia gialla Glass Onion – Knives Out. “Sono voluto tornare a recitare in un ruolo nel quale ho potuto esprimere una parte di me che il pubblico conosce poco ma che ho sempre coltivato. – rivela l’attore – All’inizio pensavo che sarei diventato un attore comico, mi è sempre piaciuto far ridere la gente ed è sempre stato il mio sogno, ma poi le cose sono cambiate e mi sono trovato mio malgrado a fare l’attore d’azione”. Craig sembra davvero entusiasta di avere partecipato a un progetto di questo tipo: “cosa c’è di più bello che andare al cinema e godersi un bel giallo? Un giallo come quelli di una volta ma con qualche elemento che lo rende molto contemporaneo e originale. E soprattutto divertente. Ogni personaggio del film è memorabile e il cast è stellare, non capita tutti i giorni di recitare con colleghi del calibro di Edward Norton, Kate Hudson, Janelle Monáe, Hugh Grant, Ethan Hawke e tutti gli altri che Rian Johnson è riuscito a convincere a partecipare a questa grande festa”.
Del film ne parla anche Chiara Ugolini su le pagine de “La Repubblica”: “La formula ‘cena con delitto’ – scrive – è il divertimento perfetto delle feste natalizie. In versione cinematografica, letteraria o di gioco in scatola il meccanismo che svela l’assassino, scopre il movente, indovina l’arma del delitto attraversa i decenni e non stanca mai”.
LARS VON TRIER – Giuseppina Manin su “Il Corriere della Sera” ha l’occasione di conversare con il grande regista Lars von Trier, che ha presentato a Venezia The Kingdom – Exodus, terza parte della trilogia televisiva iniziata nel ’94, e che ha recentemente scoperto di essere affetto dal Parkinson. “La verità è che, sano o malato, ho sempre avuto paura degli ospedali. – dichiara il regista – Scegliere un ospedale co me sfondo di una storia lunga e spaventosa, è stata senza dubbio una scelta strana. Ma la mia teoria è che l’ansia e la creatività provengano dallo stesso luogo. Si tratta di utilizzare quell’energia in modo positivo”. Nonostante la malattia, il regista non vuole fermarsi: “Sto creando un database contenente ciò che ritengo di aver sperimentato durante il mio lavoro. L’idea è che chiunque si occupi di cinema o voglia farlo possa consultarlo. Sono stato molto fortunato, ho potuto realizzare quel che volevo quando volevo. Sento il dovere di trasmettere ciò che ho sperimentato”.
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