Good Morning, Cinecittà

11 gennaio - I dati del cinema nel 2022 diffusi da Cinetel sono di gran lunga l'argomento preferito dalla stampa di oggi, che si divide tra ottimisti e pessimisti. A seguire troviamo le fiction Che Di


I DATI DEL 2022, DUE LATI DELLA MEDAGLIA – I dati presentati da Cinetel in conferenza stampa sono l’argomento di punta della maggior parte dei quotidiani. Se ne parla su “Il Sole 24 ore”, “Il Tempo”, “Il Corriere delle Sera”, “La Stampa” e “Il Fatto Quotidiano”. Mentre i numeri sono uguali per tutti, diverse sono le interpretazioni che si danno degli stessi: c’è chi si concentra sulla crescita rispetto al 2021 e chi invece preferisce tornare all’impietoso confronto con i dati pre-pandemia. Al primo gruppo appartiene Fulvia Caprara de “La Stampa” che parla di “Cinema salvato dai ragazzi. Nessuno se l’aspettava, anzi, tutti erano pronti a giurare sulla progressiva sparizione di questa fascia di pubblico. Abbiamo continuato a ripetere per mesi che i giovani non vanno più al cinema, che preferiscono guardare le serie e che, quando scelgono un film, sono pronti a vederlo sul cellulare. La sorpresa, annunciata ieri all’ Anica, durante la presentazione dei dati Cinetel, è che, nel 2022, i frequentatori più numerosi delle sale sono stati proprio loro, pronti a vincere la paura del Covid (l’Italia è il Paese dove l’uso delle mascherine negli spazi chiusi è durato più a lungo, fino a metà giugno), di sicuro desiderosi di tornare a condividere esperienze”. Nel secondo gruppo, invece, troviamo Federico Pontiggia de “Il Fatto Quotidiano” che attacca in maniera caustica: “Un anno intero di cinema italiano vale meno di un film di Checco Zalone. I 251 titoli tricolori distribuiti nel nostro Paese nel 2022 hanno incassato 60.336.150 euro, ovvero cinque milioni in meno di Quo vado?, che nel 2016 staccò biglietti per 65.295.389 euro. Detto che Luca Medici, in arte Checco Zalone, non fa primavera, sul grande schermo si proietta l’inverno del nostro scontento. LA QUOTA nazionale dell’anno appena trascorso vale il 19,7% degli incassi totali che si assestano sui 306.622.567 euro pari a 44 milioni e mezzo di presenze in crescita rispettivamente dell’81% e del 79,6% rispetto a un 2021 falcidiato dalla pandemia. Più interessante il confronto con la media del periodo 2017 2019, che fa registrare un drastico calo del 48,2% degli incassi e del 51,6% delle presenze: fuor di metafora, un disastro”.

CHE DIO CI AIUTI 7 – Altra presenza costante dei quotidiani di oggi è la settima stagione della fiction Che Dio ci aiuti, che vede l’addio di Elena Sofia Ricci al ruolo storico di Suor Angela. Come ricorda Paolo Scotti su “Il Giornale”: l’attrice “apparirà solo in tre dei venti episodi perché ‘dopo averne combinata una delle sue, tornerà nel carcere da cui è venuta – anticipa l’attrice (la suora è un’ex detenuta per rapina a mano armata, poi convertitasi) – e lì si occuperà delle carcerate con bambini’. E la rivedremo più nel convento degli Angeli Custodi? ‘Non so. Forse’. Intanto, protagonista della serie sarà la novizia Azzurra – alias Francesca Chillemi – ‘alla quale sono felice di passare il testimone – commenta la Ricci -. L’ho vista crescere in questi anni; ora è perfettamente in grado di tenere alta la fiaccola”. Proprio Francesca Chillemi è protagonista di un’intervista su “Avvenire” da parte di Tiziana Lupi: “Un personaggio di rottura che, nella sua versione iniziale, non poteva stare simpatico al pubblico. Troppo viziata. – dichiara l’attrice in relazione al ruolo di Azzurra – Insieme al regista e agli sceneggiatori l’abbiamo trasformata in una ragazza ferita perché non le era stato insegnato ad essere amata e ad amare. Lo ha imparato in convento. Non tutti nasciamo con le stesse potenzialità anche dal punto di vista affettivo, non tutti hanno una famiglia ma Che Dio ci aiuti dà la speranza di poterla trovare. E quando hai una famiglia accanto, è quella che ti fa crescere. E Azzurra, dopo tante vicissitudini, è diventata una novizia”.

IL NOSTRO GENERALE – Si parla ancora di televisione. Merito dell’acclamata serie Il Nostro Generale. Francesco Specchia su “Libero” parla di “Un successo generale. In quattro milioni per la serie sul mito italiano Sergio Castellitto nei panni di Carlo Alberto Dalla Chiesa è un gigante d’umanità”. I primi episodi hanno addirittura battuto il “Gf Vip” “E la curva d’ascolti ha segnato il suo picco sull’inseguimento finale al brigatista Renato Curcio da parte dei due carabinieri in borghese, con tanto d’inquadratura a riverbero nostalgico dal retrovisore della 124 Fiat in corsa”. Tra gli interpreti principali della fiction troviamo Teresa Saponangelo, nei panni dell’amata moglie del generale dalla Chiesa. Intervistata da Michela Tamburrino su “La Stampa” dichiara: “Lei era discretissima, donna presente, affettuosa senza smancerie, mai troppo calda ma solida. Adorata dal marito, l’unica con cui si confidava. Mi è servito molto parlare con la figlia, Rita dalla Chiesa, che ha aggiunto spaccati familiari che non conoscevamo capaci di restituire il senso di unione. Mia nonna paterna era così, donne di un tempo al confine con la modernità. Vigili, all’ascolto grazie alle spinte progressiste dei figli, sapendoli assecondare”.

LILIANA CAVANI – Maurizio Porro sul “Corriere della Sera” ci racconta la serata organizzata da Vittorio Sgarbi per festeggiare i 90 anni della grande regista Liliana Cavani: “C’era tutto il nostro cinema a festeggiare la Liliana carpigiana che è sempre stata un passo avanti, coraggiosa nell’affrontare i temi legati alla controcultura giovanile, nel dirigere per la tv documentari storici, coraggiosa nel suo film ‘scandalo’ con Bogarde e Rampling e anche nel raccontare tre volte, con diversi attori, la vita di san Francesco. Nonché coraggiosa per aver diretto La traviata col maestro Riccardo Muti dopo la storica edizione con la Callas, regia di Luchino Visconti. ‘Avevi un sorriso così luminoso che restituisce questa età alla nostra adolescenza. Ci svegliamo la mattina quattordicenni e poi ci rendiamo conto che abbiamo 84 anni’, scherza Avati in un gruppo con Virzi, Sorrentino, Placido, Comencini, Veltroni, Letta, Alberti, Ralli, Donzelli, Malanga, Nicchiarelli”.

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11 Gennaio 2023

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