16 maggio 2008, 13 anni sono passati da quando Gomorra vedeva la luce sullo schermo cinematografico, scrivendo anche uno spaccato di iconografia visiva rimasta indenne al tempo: dall’omonimo best seller letterario di Roberto Saviano (anche co-sceneggiatore), Gomorra era passato nella mani – dietro la macchina da presa – di Matteo Garrone.
“Il film è contemporaneo perché i temi sono legati ai conflitti umani, quindi sono archetipi: sceneggiando Gomorra abbiamo scelto di raccontare l’uomo, l’infanzia violata, toccando temi universali. Volevamo fare un film comprensibile alle persone, toccando le emozioni di qualsiasi spettatore nel mondo. Sono temi centrati sul male, sulle difficoltà del vivere: centrale è anche il rapporto del mondo circostante, della violenza, e dell’aspetto ingenuo e illusorio dei più piccoli. Ho sempre considerato il libro di Saviano una realtà oltre il realismo, come una sorta di grande fiaba nera, che quasi sconfina nella fantascienza: mi affascinò la grande potenza visiva e la grande umanità, a volte disumana, dei personaggi. E credo siano i motivi della contemporaneità del film”, spiega il regista, che entra nel vivo e dettaglia questa New Edition: “Dopo l’uscita del film mi ero accorto che c’erano alcuni passaggi del racconto non chiari a tutti, soprattutto in altre parti d’Italia e del mondo. Negli anni mi è capitato di rivedere il film e l’anno scorso con mio figlio, che ha 12 anni: spesso mi domandava cose che non capiva e di solito non è buon segno, io stesso non mi ricordavo la scena del sarto con l’asta, e il significato, quindi questa è stata la molla che mi ha spinto a fare delle modifiche. Ho inserito 6 cartelli all’inizio di ogni racconto per far capire meglio cosa si sarebbe visto; poi delle inquadrature delle Vele, di Villaggio Coppola, del vesuviano, delle ruspe con i rifiuti tossici, affinché chiarissero meglio allo spettatore che le storie avvengono in luoghi differenti del napoletano; ho rimontato 7 scene e fatto una cinquantina di tagli; ho accorciato di 10 minuti il film; ho stabilizzato diverse inquadrature perché la mdp fosse meno fastidiosa; infine ho inserito qualche intervento di doppiaggio per maggior chiarezza: tutto fondamentale ma invisibile, per cui chi rivede potrebbe aver la sensazione di non vedere modifiche e questo lo reputo un pregio. Considero il film compiuto e sono orgoglioso e felice che il film nel tempo non sia invecchiato di un giorno, per me l’aspetto più importante”.
“Gomorra è nato grazie al fatto che Fandango sia anche una piccola casa editrice e avevamo avuto in lettura lo scritto di Saviano: non lo abbiamo pubblicato noi, ma conoscendo il libro, appena uscito, lo abbiamo opzionato. In quel periodo stavamo lavorando con Matteo e gli abbiamo chiesto di leggerlo e considerarlo, da lì è partito tutto. Ho rivisto il film con le modifiche e mi ha colpito trovarlo esattamente come l’avevo lasciato, affatto invecchiato: altri film importanti hanno vita lunghissima, ma qui sembra che non siano passati gli anni. Quando Matteo mi ha detto che avrebbe voluto mettere mano al film mi sembrava cosa legittima, non prevedevo però che la New Edition desse quasi una nuova vita al film: in Italia sono importanti Rai 3 e l’uscita DVD, ma all’estero si è ri-creato un interesse, moltissimi distributori hanno rinnovato i diritti, e ce ne sono di nuovi – come Spagna e Svizzera – che stanno riprogettando l’uscita in sala, è davvero cosa anomala, ma si deve a quello che il film ha significato negli anni, come a questo ulteriore lavoro di Matteo, che lo rende fresco e attuale”, riflette Domenico Procacci, produttore Fandango.
Con Toni Servillo, Gianfelice Imparato, Maria Nazionale, Salvatore Cantalupo tra gli interpreti, la trama – nata nel centro abbronzante, cuore della prima feroce sparatoria a sorpresa – s’articolava nelle quattro vicende costituenti la narrazione, sceneggiata, oltre che dall’autore dell’originale, anche da Garrone stesso, con a Maurizio Braucci, Ugo Chiti, Massimo Gaudioso, e prodotta dalla Fandango insieme a Rai Cinema, per cui l’AD, Paolo Del Brocco, anzitutto ringrazia: “Rai 3 che ha accettato la proposta di una prima serata: molti giovanissimi o giovani sanno esistere la serie ma non conoscono il capostipite. È un film a cui a Rai Cinema siamo oltremodo affezionati: andare a Cannes nel 2008 e vincere il Gran Prix è stato un momento importantissimo per il cinema italiano, un punto di svolta del nostro cinema di qualità. Un regista così importante, che ha anche l’umiltà e la consapevolezza di una maggior comprensione del film, è un vantaggio e lo ringrazio, per questo abbiamo donato una quota del film a lui, gesto simbolico ma credo di grande sostanza. È un film attualissimo, ogni volta che lo guardi ti accorgi di dettagli ulteriori, capendo il livello di approfondimento. Il film andrà anche su Rai Play e gli daremo massima visibilità sui social, ma siamo orgogliosi che la prima visione della nuova edizione sia in tv”.
“Il cinema di Garrone ha sempre avuto su Rai 3 una visibilità particolare: Gomorra, prima edizione – era l’ottobre 2010 – ha fatto la sua prima visione con il 12% di share, certo erano altri tempi. Da lì abbiamo ospitato le prime visioni di Matteo da sempre, forse solo Pinocchio non ci toccherà per la più giusta vetrina di Rai Uno. Gomorra è un film importante, che viene prima di tantissime altre cose sull’argomento e nasce in un periodo in cui di serie se ne guardavano poche, quindi la visione del film ora torna indietro un pò nel tempo a come siamo abituati a guardare la narrazione”, così Francesco Di Pace, capostruttura Cinema e Fiction Rai 3.
L’anima del film, oltre che per l’essenza delle vicende tipicamente ancorate ad uno spaccato partenopeo, s’era distinta anche per la scelta, netta e efficace, di optare per la più parte dei dialoghi in lingua napoletana, laddove non più precisamente casalese, sottotitolati, una lingua sofisticata anche dall’uso specifico del vocabolario tipico della criminalità. Così come veraci erano alcuni interpreti, non attori professionisti, ma – quasi con eco neorealista – persone del posto; e proprio qui la fantasia s’è fatta superare dalla realtà, perché d’altronde quest’ultima era l’essenza del film stesso: infatti, Bernardino Terracciano, interprete di Peppe ‘o cavallaro, è stato poi arrestato per favoreggiamento, estorsione e detenzione abusiva di armi da fuoco; stessa sorte per Salvatore Fabbricino, che interpreta uno dei camorristi, e Giovanni Venosa, il capo clan che dispone l’omicidio di Marco e Pisellino. Non meno caratterizzata era la colonna sonora, non raramente sulle note neomelodiche di artisti del genere, quali Rosario Miraggio, Alessio, Raffaello.
“Quando lessi il libro nel 2006 la mia prima proposta fu: ‘perché non facciamo una serie?’, perché il libro si prestava. Ma i tempi non erano maturi per una serialità e Domenico mi suggerì essere meglio partire dal cinema: avrei fatto forse un Gomorra 1 e Gomorra 2 ma senza pause, perché è un mondo ripreso quasi in presa diretta. Dopo il clamore seguito all’uscita, tornare lì con la stessa capacità di invisibilità sarebbe stato impossibile, per cui ho preferito lasciare la possibilità ad altri, anche se Procacci molto gentilmente me la propose; mi rimane la sensazione di non aver potuto esplorare tanti altri temi del libro, come l’aspetto femminile o l’episodio di don Diana: quando è stata fatta la serie ho pensato fosse la cosa più naturale”, continua Garrone.
Una pioggia di nomination e premi, nazionali e internazionali: Nastri, David, Bafta, il Gran Premio della Giuria di Cannes a Matteo Garrone, e non solo. “Non ero consapevole in quel momento di fare un film che raccontava un mondo in una maniera diversa dal passato, stavo entrando in quel mondo, interpretandolo in maniera istintiva e incosciente, per questo riguardandolo lo reputo irripetibile, perché si è sviluppato con una correlazione di eventi unica, per me un’esperienza che oggi non saprei più come ricreare, per cui Gomorra è uno dei film della mia vita. Il periodo vissuto lì è stato lungo e intenso, sono entrato in quel mondo, ho incontrato Nunzia, la mamma di mio figlio, per cui mi ha cambiato la vita in tutti i sensi: i ricordi sono tanti, quello che forse più mi è rimasto, che ho cercato di mettere nel sentimento del film, è che i giovani vivono queste realtà violente senza consapevolezza, e questo conflitto è estremamente toccante e doloroso”, aggiunge ancora il regista.
Matteo Garrone “oggi” monta una nuova versione di Gomorra: Gomorra New Edition è in onda il 16 aprile in prima serata su Rai 3 e disponibile in DVD e Blu-Ray da oggi, 14 aprile, distribuito da Eagle Pictures per 01 Distribution.
Il regista australiano, è noto per il suo debutto nel lungometraggio con il musical 'The Greatest Showman'
Recente la scoperta delle origini della madre, Rosa Nespeca, che avrebbe trascorso la sua giovinezza nel Piceno. In corso i tentativi di invitare Zemeckis nelle Marche
L’iniziativa è organizzata dall’associazione culturale Made in Italy presso il multisala Votiv Kino insieme alla casa di distribuzione austriaca Filmladen e l’Istituto Italiano di Cultura di Vienna, con il contributo del Ministero della Cultura
Nessuna spiegazione ufficiale è stata fornita per l'assenza del celebre cineasta alla proiezione di gala organizzata dall'American Film Institute