C’è anche un pezzo d’Italia ai prestigiosi premi assegnati dalla HFPA – Hollywood Foreign Press Association assegnati al meglio della TV e del cinema nella notte fra il 28 febbraio e il 1 marzo in una cerimonia trasmessa in Italia su Sky. Si è, infatti, aggiudicata il Globo d’Oro per la miglior canzone originale “Io Si'” di Laura Pausini, colonna sonora del film La vita davanti a sé di Eduardo Ponti che era candidato anche al miglior film straniero ma che è stato battuto dal sudcoreano Minari. “Non ho mai sognato di vincere un Golden Globe, non ci posso credere”, ha commentato incredula la Pausini sul suo profilo Instagram, ringraziando Diane Warren, che ha collaborato con lei per il brano. La cantante ha, poi, reso omaggio alla protagonista del film: “Tutta la mia gratitudine e rispetto a Sophia Loren. E’ stato un onore dare voce al tuo personaggio, per trasmettere un messaggio così importante di accoglienza e unità”.
“Complimenti a Laura Pausini per il prestigioso premio conquistato ieri sera ai Golden Globes. Una vittoria che unisce musica e cinema e che onora l’Italia”, commenta su Twitter il ministro della Cultura, Dario Franceschini.
Una cerimonia virtuale e con qualche polemica, quella dei Golden Globes 2021, che ha comunque fatto la storia: per la prima volta dal 1984, quando fu premiata Barbra Streisand con Yentl, una donna, Chloe Zhao, ha vinto come miglior regista e il suo film, Nomadland con Frances McDormand è stato giudicato il miglior film drammatico dell’anno. Borat si è fatto valere nella categoria dei film comici e il suo autore, Sasha Baron Cohen, ha sbaragliato la concorrenza come miglior attore protagonista. “Grazie alla giuria di tutti i bianchi”, ha detto l’attore in collegamento da da casa, lanciando una frecciatina all’Associazione della Stampa Estera di Hollywood i cui 87 membri non includono – come ha scoperto la scorsa settimana il Los Angeles Times – un solo giornalista afroamericano. Rivelazione che aveva sollevato le polemiche dei giorni scorsi. Forse proprio per riparare alla crisi di immagine, la Hollywood Foreign Press Association ha assegnato a due attori di colore, Daniel Kaluuya e John Boyega, i primi due premi della serata.
Scontato il riconoscimento postumo a Chadwick Boseman, la star di Black Panther morto di cancro l’anno scorso, che in Ma Rainey Black Bottom ha avuto l’ultima interpretazione della sua carriera. The Crown ha vinto nella categoria migliore serie drammatica con Emma Corrin, Josh O’Connor e Gillian Anderson premiati per i ruoli di Lady Diana, del principe Carlo e di Margaret Thatcher.
La regista riceverà il premio per La Chimera il 13 novembre, con la proiezione del suo nuovo cortometraggio Allégorie citadine e un incontro
La motivazione del riconoscimento: “è un approccio sorprendente, commovente e innovativo al tema molto delicato dell'adozione”
"Costruisce ponti fra culture, generazioni e popoli”, si legge nella motivazione del riconoscimento, che per la prima viene attribuito a un regista che “si muove tra il più sofisticato cinema d'autore e l'attenzione per il pubblico”
La premiazione si terrà il 3 dicembre presso la sala Lo Schermo Bianco di Bergamo. La giuria include figure di spicco come la produttrice Elisabetta Olmi e il critico cinematografico Massimo Lastrucci