“Siamo coscienti della forza di No Man’s Land. Il film aveva già ottenuto il riconoscimento a Cannes per la sceneggiatura, ma il Golden Globe rappresenta una grande vittoria. Gli americani hanno premiato il pacifismo e la critica all’operato delle Nazioni Unite. Un riconoscimento controcorrente”.
Paolo Landi, responsabile di Fabrica Cinema – società che ha coprodotto con i francesi Noè Production, gli inglesi Counihan Villiers, gli sloveni Studio Maj/Casablanca e i belgi Man’s Film la pellicola di Danis Tanovic – commenta così il premio: miglior film straniero ottenuto alla 59/a edizione dei Golden Globes.
Nessuno credeva a questa vittoria. Gli occhi europei erano puntati da giorni sul francese Il favoloso mondo di Amelié Poulain, comprato negli Stati Uniti dalla Miramax e quasi certo candidato all’Oscar per il miglior film straniero. E invece l’inatteso è arrivato. Ieri sera a Los Angeles durante la cerimonia di premiazione iniziata alle 20.00 (ora locale) il film bosniaco ha superato tutti gli altri finalisti, da Behind the sun, a Monsoon Wedding a Y Tu Mama Tambien e soprattutto la superfavorita, la giovane Amelié.
A questo punto l’inaspettato potrebbe giungere anche alle selezioni per gli Oscar. I Golden Globes infatti sono una vera e propria cartina di tornasole per gli Academy Awards. Ma avvisaglie di questo riconoscimento ce n’erano state.
Il film, distribuito il 7 dicembre scorso dalla United Artists nelle sale americane, ha subito conquistato l’attenzione del pubblico e della critica cinematografica d’oltreoceano. La guerra del 1993 tra la Bosnia e la Serbia, così come è stata raccontata da Danis Tanovic, è diventata l’allegoria di tutte le guerre, compresa quella iniziata con l’attacco alle Torri Gemelle.
“La guerra civile nell’ex–Jugoslavia è diventato un simbolo delle atrocità di tutte le guerre civili dei nostri tempi – ha scritto Deborah Young su “Variety” – Il primo film di Danis Tanovic racconta questa violenza ed è diventato un simbolo universale della stupidità di ogni conflitto e dell’odio che genera. Il film racconta bene anche l’impotenza delle cosiddette ‘forze di pace’ e il ruolo della stampa pasticciona”. E “Variety” non è che una voce nel coro di consensi conquistati dal film di Tanovic.
A novembre poi No Man’s Land aveva ottenuto sia il prestigioso Los Angeles Times Audience Award come miglior film, sia una menzione speciale da parte della giuria del Festival internazionale di cinema dell’American Film Institute, (AFI). Il film, che è è stato venduto in tutto il mondo, ha inoltre fatto incetta di premi: European Film Award 2001 per la migliore sceneggiatura; São Paulo International Film Festival 2001 – Audience Award per il miglior film straniero.
“Noi di Fabrica siamo abituati a prendere premi con i nostri film – ha sottolineato Landi – Continueremo ad accompagnare No Man’s Land e il suo regista. Danis Tanovic ha già realizzato per Fabrica lo spot “Benetton Underwear” che andrà in onda su MTV. Questa volta il conflitto è tra un lui e una lei, i due lottano spogliandosi fino a restare in mutande”.
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