GOLDEN GLOBES 2001

Diciamo la verità, i veri “gladiatori” sono loro: Giuseppe Tornatore e Marco Tullio Giordana. Almeno per noi. Ognuno ha quelli che si merita. Se poi non hanno avuto la stessa fortuna del Maximus di Ridley Scott o il fiato dominatore del dragone Ang Lee, sono stati comunque all’altezza dell’arena “dorata” che precorre il ricoscimento agli Oscar.
Malena e I cento passi sono scesi in campo ai Golden Globes nella cinquina del film straniero. Una categoria che ha suggellato la supremazia di La tigre e il dragone. Film straniero fino a un certo punto: diretto infatti dal taiwanese-americano Ang Lee, vincitore anche come miglior regista e dato per favorito in partenza, anche per la grazia mostrata nel sublimare l’arte della spada ai poteri (e voleri) delle major hollywoodiane.
E’ quindi solo un paradosso dire che il cinema italiano resta a bocca asciutta ai Golden Globes. Perché questo significa, in qualche modo, dare credito assoluto a una giuria che trascura Steven Soderbergh. Il regista presente, da solo, con due film, Traffic e Erin Brockovich, si è infatti dovuto “accontentare”, per il primo dei premi a Benicio Del Toro, come attore non protagonista, e a Stephen Gaghan, per la sceneggiatura, e per il secondo, del tributo di stima offertogli sul palco da Julia Roberts, dichiarata migliore attrice.
The winner is… insomma. E così sia. Facendo però il verso a un altro dei film premiati, tanto per restare in tema, “almost famous” are… Giuseppe Tornatore e Marco Tullio Giordana. E dalla città degli angeli la loro strada punta direttamente agli Oscar. Alla prossima.
Mentre Edoardo Winspeare ci “prova” tra gli indipendenti del Sundance.