Golden Globe, il paradiso di Clooney

Il film muto The Artist e il dramma familiare Paradiso amaro hanno primeggiato ai Golden Globe, uno dei riconoscimenti più importanti per il cinema e la televisione, considerato una sorta di anticamera degli Oscar. Vero protagonista, sul red carpet del Beverly Hilton di Los Angeles, è stato George Clooney, interprete di Paradiso amaro di Alexander Payne e vincitore quale miglior attore. Miglior regista Martin Scorsese per Hugo Cabret. In Paradiso amaro, premiato come miglior film drammatico, Clooney è Matt King, un marito distante dalla famiglia e dalle due figlie, che riesce a ritrovare il rapporto con loro dopo che la moglie rimane vittima di un incidente in mare: singolare l’ambientazione alle Hawaii.

Doppio premio anche per il francese The Artist di Michel Hazanavicius, miglior commedia, con Jean Dujardin miglior attore del genere. Il film, che sta facendo incetta di riconoscimenti e candidature, narra le vicende di un attore del cinema muto finito nel dimenticatoio con l’avvento del sonoro. Ritirando il premio, l’attore francese ha ringraziato con un gesto senza dire una parola, perfettamente in linea con il personaggio. Il Cecil B. DeMille Award alla carriera è andato a Morgan Freeman. Meryl Streep, con la sua Lady di ferro, ha conquistato il premio come miglior attrice drammatica. Per la commedia ha vinto Michelle Williams nei panni di Marylin Monroe. Tra i film d’animazione il migliore è Le avventure di Tintin; miglior film straniero è l’iraniano Una separazione che mette una seria ipoteca anche sull’Oscar. Miglior sceneggiatura quella (spumeggiante) di Woody Allen per Midnight in Paris.