GOLDEN GLOBE #3

Lunga trasferta americana per Giuseppe Tornatore. Non solo candidato ai Golden Globe, ma attivo anche in una campagna promozionale di Malèna orchestrata dalla Miramax e oggetto di una retrospettiva del suo cinema organizzata a Los Angeles dall’Istituto italiano di cultura e da Italia Cinema. Un grande successo. “L’attenzione che la capitale del cinema mi ha riservato – ha detto il regista – mi fa molto piacere e mi rende orgoglioso, approdare a Los Angeles è sempre un’emozione, perché qui tutti vivono di cinema, mentre in Italia lavorare nel cinema è sentita come una cosa elitaria”.
Alla vigilia dei Golden Globe, dove ha mancato il premio nonostante le due nomination (per il film straniero e per la colonna sonora di Ennio Morricone) il cineasta, premio Oscar con Nuovo cinema paradiso nel ’90, ha frenato gli entusiasmi: “Non è la rinascita del cinema italiano, è solo una deliziosa coincidenza. In Italia c’è una sorta di schizofrenia di massa: se un film va bene e vince magari un premio, tutti incominciano a parlare di rinascita del cinema di casa. Per me, sono al massimo momenti di slancio non di rilancio”.
Tranquillo e rilassato, Tornatore si gode la buona accoglienza riservata a Malèna e al connazionale I cento passi.In più la sua retrospettiva losangelina ha registrato il tutto esaurito per tre sere. Uno stimolo per un autore che ha ancora tanta voglia di lavorare “per la gioia di chi mi apprezza e la stizza di chi mi disprezza”. La Miramax, racconta, ha fiducia in me: “Hanno capito che le nostre idee possono essere buone e infatti hanno in cantiere altri progetti che ci riguardano”.