Globo d’oro a Il capitale umano, e Virzì ringrazia in tutte le lingue

Miglior commedia "Smetto quando voglio", "Zoran" miglior opera prima


“Merci for this award, soy muy feliz. Muito obrigado”. Due giorni dopo i David di Donatello, Paolo Virzì viene incoronato autore del Miglior Film dall’Associazione Stampa Estera e, nel ricevere il Globo d’Oro a Palazzo Farnese gioca felice con la complicità del suo co-sceneggiatore Francesco Bruni, che si presta a fare da finto interprete del suo speech.

Una cerimonia piuttosto semplice ma con le accortezze giuste – come quella di associare al premio alla carriera a Claudia Cardinale un bel montaggio con scene dei suoi film, cosa che incredibilmente non è stata fatta per i David di Donatello con Sophia Loren – e che in questa 54/a edizione è stata soprattutto all’insegna degli esordi, con il riconoscimento per la Miglior Commedia a Smetto quando voglio di Sydney Sibilia, quello per la Miglior Opera Prima a Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oleotto, per la miglior Sceneggiatura a La mafia uccide solo d’estate di Pif, oltre che quello per la Miglior Attrice a Sara Serraiocco per Salvo. La grande bellezza di Paolo Sorrentino qui non era nemmeno in gara, perché aveva partecipato lo scorso anno ottenendo “solo” il premio per la Miglior Fotografia, quest’anno toccato a Stefano Falivene per Still Life.

Concorreva, invece, L’intrepido di Gianni Amelio, che ha fatto meritare il premio per il Miglior Attore ad Antonio Albanese, “assente perché a pescare in Svezia”. Anche Pivio e Aldo De Scalzi, due giorni dopo il successo ai David, sono stati premiati per la musica di Song’e Napule – “Un’annata pazzesca!”, ha commentato il primo, mentre il secondo ha ricordato che la loro carriera è iniziata proprio con un Globo d’oro nel 1997 per Il bagno turco – mentre Edoardo Winspeare ha preso il Gran Premio della Stampa Estera con In grazia di Dio. Grande attenzione dei giornalisti stranieri anche per il documentario, con il premio a The Stone River di Giovanni Donfrancesco, e al cortometraggio, il cui riconoscimento è andato a Sassywood di Antonio Andrisani e Vito Cea.

Sul finale, prima di omaggiare con un Globo d’Oro anche Elizabeth Missland, storica organizzatrice della manifestazione che ha lasciato il posto ai suoi colleghi da due edizioni, la standing ovation per Claudia Cardinale, sorridente nella sua luminosa blusa rossa e scatenata nel ballo post-cerimonia: “Ho fatto 141 film – ha detto – i miei maestri sono tutti i registi con cui ho lavorato”.

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13 Giugno 2014

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