Giuliana De Sio madrina di “Da Sodoma a Hollywood”


La 28a edizione del Torino GLBT Film Festival-Da Sodoma a Hollywood, si svolgerà dal 19 al 25 aprile presso la Multisala Cinema Massimo, in programma circa 120 film in rappresentanza di 34 nazioni. Spiccano gli Stati Uniti con 36 opere, poi, Israele 6 titoli, dall’America Latina ne arrivano 20, tra gli europei: 14 dalla Spagna e 11 dalla Francia. Ad aprire sarà Any Day Now di Travis Fine, con protagonista Alan Cumming nel ruolo di una drag queen di Los Angeles che, insieme al suo partner Paul, vice procuratore distrettuale, cerca di ottenere la custodia di un quattordicenne ragazzo down. Film di chiusura è Geography Club di Gary Entin, una commedia brillante che esplora il mondo degli adolescenti di oggi.

Il Premio “Dorian Gray” alla Carriera sarà consegnato a Ingrid Caven, eclettica e affascinante attrice feticcio di Rainer Werner Fassbinder, di cui è stata moglie. A Torino si vedrà Ingrid Caven, musique et voix di Betrand Bonello presentato allo scorso Festival di Locarno, film del concerto tenuto nel 2006 dalla Caven alla Cité de la Musique di Parigi.
Tre le sezioni competitive, tra cui il Concorso Lungometraggi con 11 film in lizza. Tra essi troviamo W imię& (In the Name of) di Malgoska Szumowska, film “scandalo” presentato all’ultima Berlinale; Joshua Tree, 1951: A Portrait of James Dean di Matthew Mishory e Alata (Out In The Dark) di Michael Mayer che segue la passione tra lo studente palestinese Nimr, che studia a Tel Aviv e il giovane avvocato israeliano Roy.

Per il secondo anno consecutivo il Festival presenta il Queer Award, premio assegnato da una giuria composta da studenti del DAMS di Torino al film che, per linguaggio e sensibilità, abbia colto con efficacia le realtà dei giovani.

Grazie alle Teche Rai, il Festival ricorda Edith Piaf e Jean Cocteau nel cinquantesimo anniversario della scomparsa. ‘Chilometro Zero’ è il Focus che quest’anno il festival dedica ai film italiani. In programma due serie web torinesi, quella in anteprima del collettivo “Le BADhOLE”, Re(l)azioni a catena a firma di Silvia Novelli, e un sunto delle ultime puntate di G&T di Francesco D’Alessio. Poi, fra gli altri, i documentari Nessuno è perfetto di Fabiomassimo Lozzi, Le lesbiche non esistono di Laura Landi e Giovanna Selis e il docu-fiction Il rosa nudo di Giovanni Coda. C’è anche una forte presenza musicale con i videoclip di Paolo Ferrarini (musicista indipendente), che propone una commistione tra visione, messaggio ed emozione.

La sezione Mezzaluna rosa racconta i timidi ma coraggiosi tentativi di uscire allo scoperto della comunità GLBT nei Paesi del Medio Oriente.
Tra le donne protagoniste della sezione Lesbian Stories vi sono due attrici da Oscar come Olympia Dukakis e Brenda Fricker, interpreti di Cloudburst di Thom Fitzgerald.
La sezione Vintage, in collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, celebra gli ottant’anni di Liliana Cavani e i settanta di Barbara Alberti con Il portiere di notte (1974). A vent’anni dalla morte, il Festival ricorda River Phoenix con Belli e dannati (1991) di Gus Van Sant. Ancora un omaggio è tributato a Gore Vidal, morto lo scorso luglio, con Improvvisamente l’estate scorsa (1959) di Joseph L. Mankiewicz.

Per ulteriori informazioni www.torinoglbtfilmfestival.it

 

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