Vogliono “osare di più” e portare una ventata di freschezza visiva nel cinema e nella comunicazione italiana. Lo si vede già dagli spot sulla “Famiglia Spera” che hanno realizzato (su soggetto del direttore creativo Giovanni Sasso) per la società di comunicazione Proforma di Bari per la campagna elettorale dei DS, visibili online e tra poco anche nelle sale cinematografiche. E presto lo si vedrà nei loro lavori per l’home video e per il cinema. Sono due giovani pugliesi, Giovanni Troilo e Graziano Conversano, formazione artistica e grande amore per la loro terra, tema ricorrente nelle loro creazioni.
Troilo, qual è stata la vostra formazione?
Ho una formazione prettamente fotografica, mentre Graziano ha sempre lavorato più sulla regia. Abbiamo iniziato con il cortometraggio, completamente autoprodotto, Faiuno!, con cui Graziano ha vinto il Sacher d’Argento nel 2001. Era un piccolo film che parlava in modo ironico e distaccato del microcosmo pugliese, dove “fare uno”, cioè rollarsi una canna (come si direbbe in romano), era la scusa per vedersi e fare ogni cosa. Con la pellicola vinta al concorso di Moretti abbiamo poi fatto un altro corto, Fino a che scoppiamo.
Voi lavorate per un’agenzia di comunicazione, e avete fatto altre cose in questi anni oltre ai cortometraggi.
Lavoriamo per la Proforma di Bari, dove fortunatamente abbiamo un ampio margine di libertà creativa. Con loro abbiamo collaborato all’operazione di guerriglia marketing del film Mio cognato, e un divertente documentario che sta nei contenuti speciali del dvd. Avevamo seguito all’anteprima una comparsa, che nel film è in scena solo per pochi secondi: si era portato decine di familiari, convinto che quella parte minuscola gli avesse cambiato la vita. Abbiamo poi firmato le campagne di manifesti “Io voglio” di Rifondazione comunista per le primarie dell’Unione e, per La7, la serie di documentari di approfondimento storico “Passato prossimo” e il programma “L’altra storia”.
Ora però state lavorando a dei progetti di fiction destinati al piccolo e al grande schermo.
A marzo inizieremo a girare Malapianta, con Graziano Conversano in qualità di regista e io di direttore della fotografia, come al solito. Sarà un noir, una sorta di Twin Peaks all’italiana, prodotto da Alex Ponti e strutturato in puntate da 50 minuti destinate al mercato dei Dvd. Ma si tratterà di Dvd particolari, quelli di nuova generazione il cui il supporto diventa illeggibile dopo qualche ora dal primo utilizzo. Sarà la storia di alcuni videogiornalisti romani che vanno nel paese meridionale di “Malapianta” per riprendere una sagra paesana, e invece si trovano a indagare su un suicidio legato alla mandragola, la “mala pianta”, appunto.
E i progetti per il cinema?
Mario Gianani di Offside, che ha prodotto Private di Saverio Costanzo, produrrà il nostro primo lungometraggio di finzione destinato alle sale cinematografiche. Siamo in fase di scrittura, per ora posso solo dire che parlerà di un famoso personaggio barese, di grande talento, e che lo gireremo in autunno. Il produttore ha già bloccato i diritti di un libro che sarà alla base del film. In questo lavoro sfrutteremo innanzitutto la conoscenza approfondita che abbiamo della Puglia, un territorio che offre un’infinità di spunti. E poi il nostro solito stile ironico e la nostra “impronta” visiva: un’attenzione fortissima alla qualità fotografica delle immagini, che amo rielaborare sfruttando tutte le potenzialità del digitale.
Con MaXXXine, in sala con Lucky Red, Ti West conclude la trilogia iniziata con X: A Sexy Horror Story e proseguita con Pearl, confermandosi una delle voci più originali del cinema di genere dell’era Covid e post-Covid
Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps - La serie ripercorre in 4 episodi una delle più incredibili storie di cronaca italiane: il 13 e 14 novembre su Sky TG24, Sky Crime e Sky Documentaries.
Codice Carla mostra come Carla Fracci (1936-2021) fosse molto più di una ballerina famosa.
Il disegnatore, illustratore e docente presso la Scuola Romana dei Fumetti ci racconta come ha lavorato sugli storyboard dell'ultimo successo di Gabriele Mainetti