Danilo Coppe, il più esperto (e pagato) esplosivista italiano è il coprotagonista de L’esplosione il documentario realizzato da Giovanni Piperno, da anni documentarista spesso insieme a Laura Muscardin (Tea on the set è stato presentato alla 52a Mostra del Cinema di Venezia). L’altro protagonista è il villaggio Coppola, uno dei più eclatanti casi di abusivismo edilizio degli ultimi 50 anni sul litorale campano. Burocrazia, mafia, soldati americani, droga, e spettacolari esplosioni. Sembra la trama di un film d’azione americano ma purtroppo è la cronaca dell’irrimediabile devastazione di uno dei più bei paesaggi italiani. L’esplosione dopo la messa in onda di Tele + Bianco, sarà visibile presto al Politecnico Fandango di Roma.
Come ha conosciuto Danilo Coppe?
Un mio amico aveva realizzato dei servizi su di lui, un personaggio incredibile, di grande preparazione, un cavaliere solitario fra le ferite ambientali. Ho deciso allora di seguirlo e raccontare come sia ‘chirurgo’ e umanista, amando il suo lavoro.
Poi la storia si è spostata da Danilo Coppe al Villaggio Coppola?
L’abbattimento delle 8 torri era uno dei lavori commissionati a Danilo. All’inizio era prevista l’esplosione simultanea di questi 8 mostri, un Guinness dei primati che entusiasmava Danilo. Ma improvvisamente al Commissario straordinario, che aveva ingaggiato Danilo, viene offerto un vantaggioso salto di carriera e il nuovo commissario affida così agli stessi Coppola l’abbattimento delle torri. Inoltre, per compensarli della “perdita”, s’autorizza la costruzione di un porto turistico al posto delle torri. Ma qui viene il bello: Il Commendator Cristoforo Coppola chiama per far saltare in aria la sua creatura il migliore esplosivista della piazza: Danilo Coppe…
L’immagine della pineta è inquietante ma la costruzione di un cancello lascia una speranza?
In questa zona c’è il mercato dell’eroina più conveniente d’Italia per consumatori e spacciatori. Ora grazie ad un finanziamento europeo hanno costruito un’enorme inferriata per chiudere la pineta ed aprirla solo il sabato e la domenica per le famiglie. Se un giorno il territorio intorno sarà riqualificato nel rispetto dell’ambiente e delle esigenze dei suoi abitanti, la pineta sarà una bella isola verde.
Quante torri sono state abbattute?
Ad oggi 5 su 8. Nelle 3 torri superstiti vivono le due famiglie che ho intervistato e che hanno lottato anni per avere una casa in alternativa alle torri e forse l’hanno ottenuta ma di dimensioni più piccole. Eppure la signora Delia, guarda con rimpianto, dalla sua finestra, le rovine del villaggio, forse perché all’epoca il cemento e il personale americano della base Nato, che abitava nelle Torri, rappresentava il massimo della civiltà.
Che progetti ha per il futuro?
Intanto per contratto devo montare 25 minuti commerciali di botti, esplosioni, cenere che saranno distribuiti su diversi canali e che in sintesi rappresentano l’aspetto più spettacolare del lavoro di Danilo Coppe, poi la Fandango mi ha proposto di girare un documentario sulla professione del medico. In verità vorrei realizzarne uno sul calcio femminile, in particolare sulla vita delle donne che lo praticano.
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