Amici, compagni di battaglie, critici… sono stati in tanti a voler ricordare Ottavio Mario Mai nel film di Giovanni Minerba e Alessandro Golinelli. “E’ stata la famiglia, invece, a dire di no. Perché non volevano ritirare fuori, dieci anni dopo, l’omosessualità del fratello”.
A parlare così, con emozione e fermezza, è Giovanni Minerba, compagno di quindici anni di vita e partner artistico, ma anche organizzatore del Festival gay-lesbico di Torino “Da Sodoma a Hollywood” e co-autore di film “amatoriali”, quasi home-movies, che compongono un outing in immagini davvero singolare per il nostro cinema e per la scena gay italiana. Tantissima strada per i due ragazzi “normali” – un macellaio e un tassista – che si erano incontrati e innamorati molti anni prima, quando di omosessualità si parlava per allusioni o con aperta derisione.
VIDEOINTERVISTA Giovanni Minerba: Ottavio Mario Mai |
Invitato a Berlino – un festival che riserva un’attenzione puntualissima alle tematiche omosessuali, nella sezione Panorama Dokumente, Ottavio Mario Mai è più una videolettera d’amore che un documentario in senso classico. E tuttavia riesce a ricostruire un’epoca e una fase del movimento attraverso gli spezzoni del cinema di Ottavio, i racconti di un amico-cineasta come Tonino De Bernardi, le riflessioni di critici come Alberto Barbera, Gianni Rondolino e Fabio Bo, l’affettuosa presenza “attoriale” di Ida Di Benedetto e Leo Gullotta, le analisi del filosofo torinese Gianni Vattimo, la testimonianza del leader del Fuori Angelo Pezzana.
Minerba vorrebbe farlo circolare il più possibile, proprio per non cancellare quella memoria e risvegliare l’impegno per le questioni attuali (il riconoscimento per le coppie di fatto in particolare). Nel frattempo lavora a due progetti avviati con Ottavio: un film dai Dialoghi con Leucò di Pavese e un soggetto intitolato Somigliava a James Dean.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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