“Un club esclusivo, sul modello originale inglese, dove si entra su invito, si trova in ogni momento uno spazio confortevole e riservato, uno stile italiano, un caffè, un piatto di spaghetti all’ora del pranzo, un drink al tramonto”. Giovanni Galoppi, presidente di AIP, Audiovisual Industrial Promotion, descrive così il Club Italia, la novità italiana di Cannes 2004. Allestito tra il Noga Hilton e l’Hotel Carlton, a pochi passi dal Palais, centro nevralgico della kermesse, la nuova base del cinema italiano è stata lanciata con lo slogan “Il marketing al servizio del business”. Galoppi spiega perché e anticipa le attività sulla Croisette della società nata per la promozione del cinema italiano e lo sviluppo dei mercati.
Può spiegare la filosofia che ha portato all’ideazione del Club?
Insieme a Carlo Bassi, ad della Audiovisual Industry Promotion, siamo partiti dall’idea di razionalizzare la presenza italiana al Festival di Cannes e di mettere il nostro spazio in condizione di agevolare in primo luogo gli operatori, i creatori di business ed opportunità. Il Club offrirà una serie di servizi, pensati in primo luogo per la stampa, ma anche per coloro che hanno bisogno di incontrare le società del gruppo, da Cinecittà Holding all’Istituto Luce, da AIP a Mediaport. La parte del programma destinata alla comunicazione sarà equamente divisa con il tradizionale Pavillon Italien che mantiene il suo posto al Village International, a due passi dal Palais. Contiamo sulla presenza di tutti i nostri protagonisti e divi, ma gli ospiti particolari a cui puntiamo sono gli amici che il cinema italiano ha in tutto il mondo. Sono in costante crescita, ci garantiscono territori importanti e ci aiutano ad aprire nuovi mercati, come sta accadendo in Giappone o in Cina, in Russia o nel Nord America. A Cannes ci sono tutti e noi li aspettiamo.
Quali sono gli appuntamenti chiave del Club?
Preferisco pensare al nostro programma, condiviso con tutte le società del gruppo, come a un progetto unico. Al primo posto c’é la serie di incontri con i protagonisti italiani della Croisette, registi, attori, produttori dei film selezionati e delle maggiori coproduzioni di cui è artefice il cinema italiano. Vorrei sottolineare due workshop pensati da Cinecittà Holding e dalla Lazio Film Commission, dedicati al Product Placement e al network europeo delle Film Commissions. Inoltre, segnalo la presentazione del listino internazionale di Movie Web e della Marocco Film Commission (in collaborazione con il Luce). Numerosi gli eventi ospitati e gli incontri proposti direttamente da AIP.
Avete annunciato un evento legato alle coproduzioni internazionali a cui parteciperanno 50 produttori? Di che si tratta?
Si tratta in realtà di un’iniziativa ospitata e con la quale il nostro cinema ha ormai una consolidata tradizione. E’ il Club des Producteurs, iniziativa sostenuta dall’Unione Europea come il programma Producers on the Move di cui siamo parte, e che mira a incentivare l’internazionalizzazione dei produttori dei vari paesi continentali. L’Italia sta recuperando terreno in questo campo, ma il futuro del nostro cinema passa proprio da qui”.
Sulla Croisette illustrerete future iniziative di Aip?
Presenteremo una serie di iniziative di mercato innovative. La doppia vetrina americana di giugno – il tradizionale e sempre più atteso Open Roads di New York e la nuova rassegna Cinema Italian Style di Los Angeles e la eccezionale partecipazione al Festival di Shanghai. Poi gli Italian Screenings, che quest’anno si svolgeranno a Villa Erba, a Como, dall’8 all’11 luglio. Abbiamo in serbo qualche altra sorpresa da annunciare sulla Croisette, ma per ora rimangono top secret.
Le novità riguardanti il Mifed?
Carlo Bassi, amministratore delegato di A.I.P. ma anche direttore del Mifed, sarà in grado di rispondere su questo argomento certo meglio di me. Per parte mia, attiro l’attenzione sul nuovo progetto Locations and Connections dedicato alle Film Commisions e la partnership con l’IBTS, grande salone delle tecnologie e dell’hardware dell’immagine avanzata. Due valori importanti per mantenere il Mifed all’avanguardia nel settore.
Avete annunciato la creazione del club di imprese private per il sostegno del cinema italiano attraverso accordi di sponsorizzazione. A che punto è?
Abbiamo avviato una serie di contatti a largo raggio in vista di concretizzare il progetto sulla base degli investimenti pubblicitari del prossimo anno. Puntiamo a selezionare le richieste perché si tratti di un vero pool esclusivo, capace di garantire nuove risorse all’attività, ma anche di testimoniare i diversi stili del migliore Made in Italy.
AIP avrà a che fare con il product placement?
Il workshop di Cannes su questo tema fornirà certamente molti spunti di riflessione e di lavoro. Già ora siamo in contatto con aziende e agenzie che hanno saputo cogliere la stretta connessione tra la valorizzazione di un marchio all’interno di un film e tutta la fase della sua promozione sui maggiori mercati e alle grandi vetrine internazionali. Penso dunque a una proficua sinergia.
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