“Quella della donna è una rivoluzione lenta, lunga che coinvolge direttamente l’uomo. Ma è anche la più grande rivoluzione del secolo passato. La donna: il soggetto maggiormente mutato”. Giovanna Gagliardo racconta il suo viaggio documentario nell’universo femminile intitolato Bellissime, in concorso nella sezione Venezia Digitale; in uscita l’8 dicembre in dvd e disponibile nell’edicole dal 18 febbraio 2005 in allegato alla collana ‘900 edita dall’Istituto Luce. Per presentarlo, si è svolto a Roma un dibattito cui hanno partecipato Piera Detassis, Miriam Mafai, Enrico Magrelli, Lidia Ravera, Luciano Sovena e la stessa autrice.
Frutto di una ‘pesca di frodo’ tra i preziosi materiali, documentari e cinegiornali, dell’Archivio Luce, Bellissime, che dura 124 minuti, contiene interviste a tre protagoniste del ‘900: una tra le 21 donne della Costituente, Nadia Spano; la volontaria della X Mas, Raffaella Duelli e la partigiana Bianca Guidetti Serra.
Cercare immagini di donne agli inizi del secolo: un’attività che ha a che fare con la visibilità dell’invisibile?
Durante la prima guerra mondiale. La donna viene sorpresa in casa, in una situazione di attesa. Mentre gli uomini combattono le donne attendono e lavorano: ricamano e fuori, raccolgono le olive. Ho proceduto per spezzoni, piccole inquadrature. I documenti solitamente erano commentati dalla voce maschile dello speaker. Questa parte del montato è accompagnata dalla canzone, O’ surdato ‘nnamorato.
Cosa cambia dopo?
L’impulso industriale porta le donne a lavorare non solo nei campi e a casa ma anche in altri luoghi. Inoltre nei documentari di propaganda del fascismo si iniziano a vedere immagini di donne in raduni femminili, colonie estive. Emerge una singolare ambiguità: la dittatura appare nel duplice ruolo di retrograda e modernista. Mussolini voleva mamme esemplari ma allo stesso tempo, per bisogno di consenso, anticipate e sportive. Questa ambiguità ha inconsciamente creato la condizione perché le donne diventassero in seguito, durante la seconda guerra mondiale, soggetto attivo politico. Cambiano gli spazi fisici, luoghi aperti, nei quali le donne si muovono.
L’unico materiale non di repertorio, da lei girato, è costituito da tre interviste a donne protagoniste della nostra storia, divise tra fascismo, antifascismo e fondazione della Costituzione.
La Spano, eletta nella Costituente, parla del 2 giugno di come lei e le sue colleghe sono entrate nel parlamento, di come si sono battute per far entrare la donna in Magistratura, lotta vinta solo durante gli anjni ’60, dei come si sono battute per far togliere la parola ‘indissolubile’ dal patto matrimoniale, lotta temporaneamente vinta, prima del referendum sul divorzio, nel ’70 ’71 dalla legge Baslini Fortuna. Molto forti sono anche le dichiarazioni della Duelli, volontaria quando era appena 18enne, nella X. Mas. Una donna che a distanza di 60 anni difende la sua scelta e chiede di essere accettata oggi per quello che è.
Oggi ci sono meno donne in Parlamento. Considerati gli anni passati dalla prima Costituente a oggi…
Si ha l’impressione di tornare indietro, ma da un altro punto di vista sono convinta che tutto quello che fino ad oggi è stato conquistato non si è perso. Certo ci sono state soste, pause e momenti di disordine. E’ necessario che l’uomo assimili questo cambiamento.
Oggi al centro della guerra c’è il velo islamico.
Oggi appunto, la donna è protagonista.
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