Giornalismo digitale / capitolo 1

Informazione cinematografica in rete, intervento dal Corso di formazione per giornalisti promosso da Sngci e Sncci il 7 novembre scorso


Partiamo da un dato che riguarda il Festival di Roma (ma potrebbe riguardare qualsiasi altro Festival): nei dieci giorni della kermesse sono apparsi 796 articoli su quotidiani nazionali e locali contro 5.862 articoli sul web, il che vuol dire 7 volte tanto. Se la trasmigrazione del giornalismo dalla carta stampata all’online è un fatto che riguarda l’informazione nel suo complesso, per l’informazione cinematografica tutto ciò è ancor più vero. Mentre gli spazi dedicati al cinema, e in particolare alle recensioni, sui quotidiani nazionali, si assottigliano sempre di più, crescono i siti specializzati e anche i blogger sono sempre più spesso invitati ai festival e alle proiezioni stampa.

L’affermazione del giornalismo in rete è un fenomeno che in Italia è partito a metà degli anni ’90: primo quotidiano ad aprire un suo sito è stato L’Unione Sarda nel 1994, ben presto si è aggiunta L’Unità, il 25 gennaio 1995. Data all’anno 2000 la nascita del primo giornale senza corrispettivo cartaceo, cioè Il Nuovo.it.

Quasi vent’anni dopo il giornalismo digitale è ormai uscito dalla fase di sperimentazione ed è talmente una realtà che nella nuova legge sulla diffamazione, da pochi giorni approvata in Senato con un’amplissima maggioranza (170 sì, 10 no e 47 astenuti), le sanzioni sono state estese anche al web. Il nuovo testo, che deve ancora passare al vaglio della Camera, abolisce finalmente il carcere per i giornalisti, ma stabilisce per tutti, quindi anche per i siti, sanzioni pecuniarie che possono arrivare fino a 50mila euro se c’è la consapevolezza da parte del giornalista della falsità del fatto riportato. La legge recepisce anche una sentenza della Corte di Cassazione del 2012 in cui si stabilisce il diritto all’oblio su internet, vale a dire che l’interessato può chiedere l’eliminazione dai siti internet e dai motori di ricerca dei contenuti diffamatori o dei dati personali trattati in violazione della legge. 

Ma torniamo al giornalismo cinematografico e alla critica. Vi do qualche cifra per perimetrare la portata del fenomeno. Cercando la parola “cinema” su Google si ottengono 529 milioni di risultati, digitando “critica cinematografica” il campo si “restringe” a 12milioni 300mila. In questi risultati c’è di tutto: critica, news, wikipedia, database, webzine, blog, library online. I blog in particolare sono in espansione esponenziale. Dal 2004 esiste la Cinebloggers Connection, che in pratica dà una sorta di certificato di qualità agli aderenti, ma naturalmente è impervio orientarsi in questo panorama soprattutto per il lettore non addetto ai lavori che non è detto che faccia distinzione tra prodotto giornalistico e non.

Il che è ancor più vero quando si parla di critica social, che è la vera nuova frontiera. Oggi un tweet o un commento su facebook su un film o su un personaggio possono sintetizzare in poche battute una recensione o un intero articolo e contribuire in modo considerevole alla reputazione di quel film o di quel personaggio.

A questa straordinaria fioritura non sempre corrisponde una consapevolezza delle caratteristiche e delle potenzialità del mezzo. Che poi, a ben vedere, è un metamezzo e che fa sue caratteristiche sia del giornalismo della carta stampata (la scrittura e l’uso di fotografie), con una parentela speciale, per il carattere di tempestività, con l’agenzia di stampa, sia dell’informazione televisiva e radiofonica.

Se provate a confrontare recensioni di uno stesso film apparse sulla carta stampata e sul web non troverete sostanziali differenze. Il web dovrebbe puntare maggiormente sull’uso del multimediale, ad esempio per mettere a confronto sequenze di diversi film oppure opere dello stesso autore, quindi per supportare un’analisi filmologica. Dovrebbe lavorare intensamente sull’ipertestualità con link interni al sito e link esterni favorendo la navigazione, o meglio ancora con i tag, in modo da associare tra loro contenuti dello stesso autore o contenuti sullo stesso argomento o per aree di significato. Infine un’importante caratteristica di internet è la sua naturale tendenza enciclopedica, che porta alla creazione di database
Leggi anche il capitolo 2 

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10 Novembre 2014

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